Peppe Murano, una serata di emozioni contrastanti: “25 anni a Gioia Tauro, ma ora la mia Dierre ha risposto”
L’ex dirigente storico della basket gioiese, dopo un quarto di secolo a Gioia, ha giocato una sfida tutta speciale con la sua Dierre.
Una partita dal sapore speciale, un carosello di emozioni contrastanti. Per Peppe Murano, storico volto dello sport gioiese, il ritorno ad affrontare Gioia Tauro non è stata una semplice gara di campionato. È stato un tuffo nel passato, un ripercorrere una vita intera.
“Sì, vero. Ho passato 25 anni a Gioia Tauro, è come se fosse speciale. Era il mio passato la Gioiese“, confessa Murano a margine dell’incontro, con la voce velata da un filo di commozione. Una storia d’amore lunga un quarto di secolo, prima di approdare alla Dierre.
Ma come si vive una serata del genere, dopo una vita a servire lo sport di Gioia Tauro, tra calcio e soprattutto pallacanestro?
“Ma… qualche emozione“, ammette, sintetizzando in poche parole il marasma di sentimenti di una simile sfida.
Il suo cuore, però, non ha dimenticato la città che lo ha visto protagonista. Tanto che in settimana non ha potuto fare a meno di contattare l’attuale dirigente gioiese, Aldo Travia: “Gli ho detto che l’impatto in Serie C è difficile. Comunque loro credo con qualche ritocchino, secondo me ce la possono fare a entrare nel puls salvezza. Eh, ovviamente devono capire che la C non è la D, è una nuova avventura e ovviamente devono andare avanti“.
A parlare, però, è stata anche la sua nuova appartenenza. E sulla prestazione della sua Dierre, Murano è chiaro: “Abbiamo la risposta in casa che volevamo. Nel senso, vogliamo vincere le nostre partite, ci prepariamo a partite molto più importanti e vogliamo andare avanti“.
Poi, la richiesta inevitabile: i giocatori preferiti della storia del basket gioiese. Ed ecco che i ricordi affiorano vividi, un fiume in piena di nomi e aneddoti che hanno fatto la storia di Basket Gioia Tauro e Cestistica Gioiese.
“Allora, il basket Gioia Tauro ovviamente Ciccio Russo perché l’ho visto nascere. Poi in panchina contro Omegna quando ha segnato Deloach allo scadere. Eh, Corlito, Pace, Romeo…“.
La lista prosegue, un tributo ai campioni di ieri: “Mangione, Spataro, Russo e Scheggia, ovviamente, il grande Scheggia. Daniele Cutrì, padre di Jacopo ecc“.


