PIROSSIGENO,INGAGGIO DI QUALITA’, ECCO MAX ARIGLIANO
Un ritorno a casa, ma soprattutto una nuova sfida con radici profonde: Max Arigliano, storico protagonista delle promozioni del Basket Cosenza anni 90, dalla C alla B nazionale, è il nuovo allenatore dell’Under 15 della Pirossigeno. Con una carriera da giocatore consumata tra Cosenza, Catania, Perugia e Lecce, e un’esperienza da coach costruita sul campo, Arigliano incarna perfettamente l’anima di un progetto che punta sui giovani e sul territorio.- Scrive la nota.
In questa prima intervista da “Lupo”, ci svela la sua filosofia: tecnica, valori e quella passione che trasforma un gruppo di ragazzi in una squadra.
Max, benvenuto in maglia rossoblù! Raccontaci brevemente il tuo percorso da giocatore e da coach…
Ho alle spalle tanti campionati, sia in Serie C che in Serie B. Quando arrivai a Cosenza, nel 1991, riuscimmo a conquistare la promozione dalla C1 alla B2, e successivamente anche alla B1. Ho disputato diversi anni qui, per poi girare un po’ l’Italia: Catania, Perugia, Agrigento, Porto Empedocle, Lecce. Insomma, un’esperienza lunga e variegata…
Hai un’esperienza pluriennale sia come giocatore che come allenatore nel settore giovanile. Qual è la filosofia di gioco che vuoi trasmettere ai tuoi ragazzi?
L’obiettivo principale, al di là del campionato che affronteremo, resta sempre la crescita individuale dei ragazzi. È fondamentale che migliorino tecnicamente e acquisiscano la comprensione del gioco, così da essere pronti per un’eventuale chiamata in prima squadra. Il lavoro sul singolo, inevitabilmente, si riflette anche sulla crescita del collettivo.
Come pensi di conciliare la crescita tecnica con quella umana ed educativa, in una fascia d’età così delicata?
Mi piace trasmettere valori come la lealtà, il rispetto, l’altruismo e la condivisione. Allenarsi insieme significa diventare squadra, imparare a collaborare e a creare relazioni che spesso si trasformano in amicizie destinate a durare nel tempo. È uno degli aspetti più belli dello sport di squadra.
Quali sono i tuoi obiettivi principali per questa stagione, sia in termini di risultati che di sviluppo del gruppo?
Il mio obiettivo resta quello di trasmettere ai ragazzi tutto ciò che ho imparato. Voglio aiutarli a crescere tecnicamente e personalmente, facendo in modo che imparino a collaborare sempre meglio tra di loro sul parquet.
Cosa diresti ai genitori per spiegare l’importanza del percorso giovanile nella formazione dei loro figli?
Non mi permetto di dare consigli, ma penso che avere un figlio che sceglie di praticare sport sia una fortuna. Il loro compito è sostenerli e incoraggiarli, perché il supporto della famiglia è fondamentale in questo percorso.
Sei una vecchia conoscenza dei parquet cosentini e conosci bene questa realtà. Quali valori del territorio vuoi trasmettere ai tuoi ragazzi?
Vorrei che imparassero a non avere paura di mettersi in gioco. Entrare in palestra ogni giorno con la voglia di migliorarsi è essenziale. E poi, un aspetto che considero fondamentale, è la capacità di creare relazioni con i compagni e con gli avversari: lo sport è anche questo.


