Presentato Ashley Hamilton

 

 

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Traduzione di Nino Romeo

Ashley, benvenuto a Reggio Calabria, cosa pensi di questi primi giorni a Reggio con la Viola?

HAMILTON: “Mi piace molto, è diverso da dov’ero, le persone sono veramente gentili; vogliono vincere ed anch’io voglio vincere.”

 

Sappiamo che sei un giocatore che può giocare in più ruoli, da ala piccola, da ala grande ed a Loyola Marymount hai giocato anche da guardia. Puoi presentarti? Che giocatore sei?

HAMILTON: “Mi chiamo Ashley Hamilton, ho compiuto 25 anni a Settembre, ho iniziato a giocare a pallacanestro quando avevo 16 anni, sono stato in Spagna, dopodichè ho frequentato l’università di Los Angeles. Preferisco giocare più come ala piccola ma posso giocare 2, 3 o 4 in fase offensiva mentre in fase difensiva penso di poter coprire anche quattro ruoli; sono un giocatore molto versatile, ho appreso molto da tanti giocatori che ho affrontato, sono molto competitivo e mi piace vincere; mi piace lavorare duro per raggiungere gli obiettivi. Sono un ragazzo semplice e mi piace giocare.”

 

Primissimi giorni con la squadra, ieri hai avuto magari qualche difficoltà ad apprendere subito tutti i giochi offensivi. Domenica credi di ricordare tutto quello lo staff ha cercato di trasmetterti?

HAMILTON: “Sì sì ricorderò tutto, all’inizio della settimana stavo giocando su altri schemi, lunedì, martedì e mercoledì stavo seguendo una filosofia offensiva, giovedì e venerdì un’altra, ogni allenatore vuole cose differenti, quindi sto cercando di imparare quella che è l’identità di squadra, cosa il coach chiede, e sto cercando di apprendere quello che crea un vantaggio alla squadra, in termini difensivi ed offensivi, sui movimenti, sui passaggi e sull’1 contro 1. Sto cercando di imparare e credo che domenica potrò essere pronto.”

 

Conoscevi qualcuno dei tuoi compagni? Probabilmente conoscevi già Keion, che ci ha rivelato di aver giocato contro di te quando lui militava a Pepperdine.

HAMILTON: “Sì, il mio primo anno, quando ero un freshman, ed anche Keion era un freshman, mi sono infortumato, poi ho giocato due anni contro Keion, prima che si trasferisse a Missouri e sono rimasto nella scuola per cinque anni. Siamo arrivati allo stesso anno ed abbiamo finito insieme, quest’estate ci siamo allenati insieme a Los Angeles con lo stesso coach. Keion è veramente un bravo ragazzo, lo conosco da tanti anni, ha molto talento, sono contento di ritrovarlo qui perchè abbiamo sempre giocato contro, ora giochiamo nella stessa squadra e sono molto contento di questo.”

 

Keion è importante anche per integrarti all’interno della squadra.

HAMILTON: “Sì ma mi piace tutta la squadra, sono tutti giovani, energia positiva, bravi ragazzi e quando hai a che fare con bravi ragazzi è tutto più facile; e credo che non debbano essere loro a farmi integrare ma devo essere io ad integrarmi bene con loro. Sto cercando di parlare con tutti e conoscere tutti e tutti mi stanno facendo stare bene e questo è molto bello.”

 

Abbiamo letto che hai avuto esperienze anche con la nazionale della Gran Bretagna.

HAMILTON: “Sì, ho giocato in tutte le selezioni della Gran Bretagna, per due anni nell’Under 18, poi nell’Under 20, Under 23 ed anche nella nazionale maggiore tre anni fa. L’anno scorso mi stavo allenando per i Giochi Olimpici ma mi sono infortunato alla gamba e sono tornato a Los Angeles. Ed ho saltato anche quest’anno per un infortunio al ginocchio. Spero di poter giocare ai prossimi Europei e/o Olimpiadi, se la Gran Bretagna si dovesse qualificare e se starò bene.”

 

Vuoi partecipare alle prossime Olimpiadi. Immaginiamo sia un sogno per te.

HAMILTON: “Sì spero di sì, se Dio vorrà e se starò bene…. è un sogno”

 

L’Inghilterra è qualificata?

HAMILTON: “Non ancora, non so ma è difficile. L’ultima edizione si è svolta a Londra e quindi è stato più facile”.

 

Eri a Londra in quei giorni?

HAMILTON: “Sì ero lì al Villaggio Olimpico”.

 

Ti senti più europeo o americano?

HAMILTON: “Sono europeo, di Londra. Sono stato a scuola in America, ho studiato e vissuto a Los Angeles ma mi sento europeo e sono orgoglioso di essere londinese”.

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