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RAC LIVE:I RICORDI DI FILIPPO ALESSANDRI

Il Trust? Penso che quando i tifosi prendono in mano determinate situazioni e riescono ad associare il sentimento ad una situazione giusta e seria si crea una situazione fantastica.

Loro hanno unito sentimento di rivalsa a voglia di fare: è un buon cammino.

 

 

Venerdì scorso è andato sul rettangolo multimediale di Rac Live in compagnia del Capitano Matteo Fallucca,del Coach Matteo Mecacci gli interventi di Donato Vitale, e quelli dei giornalisti Federico Minniti, Ugo La Camera, del nero-arancio Peppe D’Agostino e dell’Addetto Stampa Vittorio Massa.

Il podcast

 

Pillole da Rac Live

 

 

La stagione in nero-arancio – E’ stata un’annata particolarmente difficile e dura.

I momenti che abbiamo vissuto sia quelli positivi che quelli negativi, che sono stati abbastanza.

Ho fatto più riunioni a Reggio Calabria che nella mia intera carriera.

Trovare un gruppo che remasse coeso, tutto nella stessa direzione non è cosa semplice e devo dire grazie al Coach Matteo Mecacci che è riuscito a gestire dieci teste differenti che avevano dieci ragionamenti differenti ma che insieme erano un’unica testa che in campo dava il massimo.

Il rammarico è che non sapremo mai come sarebbe andata a finire.

L’aver conosciuto persone d’oro riempie quel “buchettino” messo li da parte.

 

Gli obiettivi della prossima stagione? Prima di pensare a cosa fare ed agli obiettivi vorrei capire cosa accadrà, come saranno strutturati i campionati.

Il mio obiettivo personale è quello di trovare una società che voglia vivere un anno con tranquillità.

Dopo due anni molto particolare vorrei pensare ad un futuro con un progetto.

 

Il primo giorno a Reggio? Un’inondazione di tutte le vie, ci fu un nibufragio.

Dico: vado a giocare al Sud, sole e mare ed invece no, pioggia a fiumi.

Il mio primo ricordo è quello.

 

Hai mai pensato me ne vado? Si, assolutamente si pensando alla mia famiglia.

Giustificare una situazione ingiustificabile era difficile ma si era creata una amalgama che ci permetteva ogni santo giorno di superare qualcosa di difficile che singolarmente non avremmo mai superato ma con la forza del gruppo riuscivamo a farlo.

 

Lo slogan Yao Illegale? E’ il suo “Hip Hip Urrà”. E’ il suo motto per caricarsi.

 

Pasquale Favano? Il numero uno. Non ci sono parole per descriverlo.

Ha sempre dato tutto se stesso per la causa.

Gli voglio un gran bene.

 

Collegialità – A Reggio ho vissuto un’atmosfera simile a quella vissuta a Siena. Vivevamo tutti insieme collegialità e grande voglia di fare gruppo. Sono tornato indietro nel tempo e farlo con persone e ragazzi, uomini come loro, è stato un qualcosa di eccezionale.

 

Il Trust? Penso che quando i tifosi prendono in mano determinate situazioni e riescono ad associare il sentimento ad una situazione giusta e seria si crea una situazione fantastica.

Loro hanno unito sentimento di rivalsa a voglia di fare: è un buon cammino.

 

Vittorio Nobile? Un amico, come tutti i miei compagni.

Ognuno metteva qualcosa di se stesso a disposizione della squadra.

E’ come se fossimo stata la stessa persona.

In quel momento eravamo tutti la stessa cosa.

 

Mai pentito della scelta: quello che mi resta della situazione è di aver fatto questo viaggio con delle persone vere (e parlo di staff e giocatori).

Parlo, ovviamente di quelli che si spaccavano la schiena per un obiettivo comune.

 

Contrattualistica giocatori di basket – Credo che ognuno debba fare la propria parte.

Noi giocatori saremmo andati incontro alle società.

Riuscire a pagare lavoratori senza aver pagato è difficile.

Dei passi verso le società sono state fatte perchè noi vogliamo bene al movimento pallacanestro.

Quello che ci aspettiamo è quello di essere almeno ascoltati.

 

Mai dire mai- Con una situazione più tranquilla perché no. Fa sempre bene ricordare i momenti vissuti con intensità.

Le due ore passate insieme sono state belle e vissute.

Siamo stati ognuno una parte di una qualcosa di speciale.

Ricordo con il sorriso le cose belle che mi ha trasmesso Reggio Calabria.

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