RAC: RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Ci scrive la Signora Francesca Cuzzocrea, da quel che si evince, parte interessata dei fatti delle pesanti squalifiche del derby reggino Under 17. Una lettera forte. Eccone un passaggio”Le giuste sanzioni dai giudici federali chiamati a rendere giustizia sportiva per l’episodio che,
infrangendo le regole, si è consumato durante quel match, non attenuano di certo la gravità dei gesti
lesivi subiti dall’atleta in questione, un minore, che saranno valutati in ambito penale”. (Ecco le sue riflessioni per intero”)
Riceviamo e pubblichiamo
Essere educatori di noi stessi
Oggi il complesso mondo giovanile è contrassegnato da esperienze diverse tra loro, la cui matrice
comune è la presenza di figure che rappresentano importanti modelli per la crescita nei valori umani,
civili e morali. Capita, tuttavia, che non sempre i ragazzi, nel loro delicato percorso, trovino
nell’adulto un testimone credibile.
Ciò che è accaduto durante la partita di basket Under 17 recentemente disputata lascia ancora
sconcertati proprio per i risvolti inequivocabili che la vicenda ha assunto e che non fanno
sicuramente onore né alla società, né all’allenatore, né al presidente della squadra ospitante.
Essere educatori impone innanzitutto il rispetto delle regole. E qui non si fa riferimento solo al
regolamento FIP, ma ad un atteggiamento di lealtà e correttezza che dovrebbe far capo a tutti,
principalmente a chi ha una particolare responsabilità, data anche dal ruolo che ricopre.
Nel mondo dello sport, come nella vita, non si dovrebbero mai osservare comportamenti “fuori
posto”, atteggiamenti arroganti, abusi e forme di aggressione (in barba anche ai regolamenti!); e se
ciò avviene occorre dire no, con fermezza, con un’alzata di scudi, in nome degli alti valori che
animano lo sport e della dimensione di legalità e liceità dentro la quale tutti dovremmo stare.
Se sono i ragazzi a trasgredire eventualmente le regole, occorre accompagnarli verso una maggiore
consapevolezza, con gli strumenti che un buon “educatore” deve saper agire. Nel caso degli adulti,
invece, si arriva a considerazioni ben diverse… E di considerazioni i tanti presenti, ma anche chi ha
visionato le videoriprese della gara, ne hanno fatte. Eccome!
Le giuste sanzioni dai giudici federali chiamati a rendere giustizia sportiva per l’episodio che,
infrangendo le regole, si è consumato durante quel match, non attenuano di certo la gravità dei gesti
lesivi subiti dall’atleta in questione, un minore, che saranno valutati in ambito penale. E non
sollevano dalla responsabilità morale chi dovrebbe essere educatore di se stesso, prima ancora di
assurgersi ad “educatore degli altri”.
E se poi è l’adolescente, dopo aver ricevuto l’attacco, aggressivo, gratuito e ingiusto, a dare una
lezione di vita e di lealtà ai “grandi”, dimostrando al contempo autocontrollo e quell’atteggiamento
di educazione e di garbo che fanno intravedere un processo di maturazione ben avviato, allora le
parti magnificamente, magicamente si capovolgono.
E che ben venga qualche volta! Anche noi adulti ogni tanto dovremmo imparare dai ragazzi…
Francesca Cuzzocrea


