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REGGIO CALABRIA RIABBRACCIA “LO SCATOLONE”

Di Giovanni Mafrici – il romantico impianto che vide l’esordio “al chiuso” della Viola è pronto alla riapertura.

Chi non c’è mai entrato non sa cosa si è perso.

Chi non ha mai tirato in quei canestri non può definirsi un “minors” di Reggio Calabria.

Era il 2014: la sfida di ospitalità di Reggio Calabria e Messina passò temporaneamente dallo storico impianto dello Scatolone e del PalaNebiolo nella città peloritana.

Oggi, dopo una lunga attesa, servizi Tv sui media locali e nazionali (vedi Tg1 e Striscia la Notizia), lo storico impianto reggino, primo impianto al chiuso ad ospitare la Viola Reggio Calabria è pronto alla riapertura.

L’impianto reggino è stato utilizzato per tanto, troppo tempo come centro di prima accoglienza sottovalutando che a causa dei problemi logistici e burocratici “la prima” accoglienza era divenuta realmente troppo lunga e sgradevole per i migranti ospitati tra quattro lamiere infuocate inadatte per l’ospitalità relativa alle persone.

Decongestionare l’attività – L’amministrazione comunale ha operato un restyling non rivoluzionario ma finalmente funzionale per decongestionare l’attività cestistica cittadina.

Il boom di gare giocate al PalaCalafiore in questa stagione mandata in scena grazie all’organizzazione della Fip Calabria verrà ampliata anche grazie alla riapertura dello storico “Scatolone” non senza qualche criticità rilevante.

Da un lato, è significativo constatare che finalmente la Reggio Calabria sportiva si riapproprierà di un’impianto che trasuda storia e basket: dai canestri di Peppe Melito a quelli di Mossali, dai palleggi di Massimo Bianchi alle americanate di Mark Campanaro con la Viola, dalle grandi sfide anni 80,90 e non solo, il Cap, l’Azzurrina, la Uisp Tremulini passando per tantissime compagini che hanno scritto pagine su pagine delle minors.

Che ricordi: I canestri incredibili di Giovanni Speranza, il coaching del compianto Santo Lo Giudice, la uno tre uno del Professore Melara, le urla di Sasha Parisi ad ogni canestro realizzato ed i week-end che iniziavano alle 15 del sabato pomeriggio terminando alle ore 22 della domenica sera.

Da un altro lato, si attendono ulteriori risposte per la collocazione di una eventuale e necessaria tribuna (ad oggi assente)pronta per ospitare la platea della “Palestra Piero Viola”.

Non è una ristrutturazione all’avanguardia: non c’è il parquet, le luci a led e nuovi canestri (al PalaLumaka ad esempio i canestri moderni sono uno spettacolo) ma un tappeto di color verde (a differenza dello storico blu).

Non è una ristrutturazione all’avanguardia anche perché tutta la zona adiacente allo Stadio Oreste Granillo sarà oggetto di un nuovo e clamoroso restyling generale che si manifesterà negli anni a venire.

In sintesi: chi faceva canestro nel 2014 ci riproverà anche oggi dai tempi di Don Giorgio ai tempi di Ginetto…lo Scatolone è tornato. 

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