Story

RIVIVIAMO IL DOMENICALE AZZURRO DI BASKET VISION

Enrico Petrucci e Alessandro De Mori (MDB-MI) hanno presentato così l’evento di Reggio Calabria tra Italia ed Ungheria

Da Basket Vision

Introsommario a quattro mani di Enrico e Alessandro

Ci sono piazze, città grandi e meno grandi in cui il basket ha attecchito come un’ edera che resiste anche se la Serie A manca da tanti, ormai troppi anni. Parliamo per esempio di Gorizia, Biella, Roseto, Livorno, Montecatini, Padova, Roseto, Firenze, Genova ma anche di Desio o Caserta, la ‘Terra di basket’ a cui abbiamo di recente dedicato una speciale trilogia.

Oggi siamo pervasi da un calore speciale, da un amore che in quarant’anni non si è mai spento, anzi continua ad ardere, forte di una base creata e curata in maniera speciale: la cultura del basket.

 

Un moto popolare voluto in prima battuta dal giudice Piero Viola,anche appassionato pianista e capace di dare un calcio alla diffidenza e alle maldicenze sulla sua città natale e di portare avanti un progetto di crescita così straordinario di avere come Ambasciatore Santo Versace che sarà a bordo campo per sostenere la squadra azzurra che ha ha firmato la sorpresa più eclatante di queste qualificazioni europee che hannno premiato il coraggio di Pozzecco nella scelta di una nazionale-baby che apre nuovi orizzonti. Santo di quella Viola era un simbolo che si è fermato solo all’inizio della scalata, ma a cui è rimasto così legato da venirne in soccorso quando il sodalizio reggino era ormai in fallimento e lui era già un imprenditore di successo a Milano e nel mondo con la griffe della moda di famiglia. Santo ha creduto nelle persone come il Giudice Viola faceva, ha sempre tenuto il cuore vicino al PalaPentimele sia per la prima squadra che per i ragazzi che fanno della Viola un orgoglio.

E noi raccogliamo questo orgoglio e con modestia raccontiamo Reggio Calabria, la sua storia, i suoi personaggi, i suoi valori, dove il basket è anche un progetto scolastico, con la professoressa Meduri. Questo per raccontare quanto il basket ha fatto per la città dei Bronzi di Riace e il perché di un riconoscimento sincero e fattivo della Federazione che l’ha scelta per ospitare l’ultima sfida del girone di qualificazione agli Europei 2025.

E’ la Nazionale sezionata con l’occhio critico ma anche capace di vedere lontano di due professori della scrittura come Giorgio Bonaga e Walter Fuochi. E’ la tappa calabra introdotta dalla new- entry Dario Ronzulli, apprezzato giornalista sportivo e autore di due gioielli dedicati a due canestri incisi per sempre nella storia del nostro basket.

Ma in questo nostro Domenicale spicca la spinta arrivata direttamente da Reggio: l’esperienza pluriennale di Giusva Branca che ha raccontato le gesta della Viola per quotidiani e riviste, le pagine storiche dela stessa Cristina Meduri, docente di basket anche per la SISS, l’apporto giovane e fresco di Alessandro Pisapia, studente del Liceo Sportivo ‘Volta’. Le testimonianze dirette di Massimo Bianchi e Carlos Delfino, quest’ultimo in rappresentanza della Legion argentina e che dallo stretto è arrivata all’oro olimpico.

E infine due chicche di coach Carlo Recalcati, che lì ha fatto esperienza arrivando ad essere il Ct azzuro delle ultime medaglie e quell’ argento olimpico del 2004 ad Atene, che ricorda il progetto pozzecchiano. E la prima pillola nel post sommario, è la recensione del libro di Gaetano. Sì, Gaetano, non è neanche necessario specificare il cognome. E Gaetano, che anche se non è più in palestra a lavorare, ci guida alla scoperta di una città che lui ha forgiato, e che gli è ampiamente riconoscente per quel che ha fatto e scritto, col capolavoro del suo ultimo libro stampato da un editore affine, a sua volta ” romantico” allenatore capitolino di squadre giovanili, Enrico Petrucci, solo omonimo per caso del presidente del quarto mandato. Un testo

d’ evasione dal luogo comune desideremmo fosse segnalato, supportato e premiato nel Bancarella Sport. A Gaetano, Recalcati aveva affidato il progetto di rilancio del Settore Giovanile azzuro e lui aveva preso l’ esempio dal progetto della Francia, oggi il più vincente e ammirato , creando un selezionato parco del sapere di ” seminatori” , di chierici, a cominciare Italo Bocchino, cui si deve anche la scoperta nell’ ultima generazione, Alessandro Pajola, il giovane capitano anconetano del blitz di Azzurra in Turchia. E’ sua anche l’ incredibile intuizione di fare di Reggio l’ approdo dei molti promettenti giocatore argentini che hannno cominciato la fortunata carriera in Italia, arrivando all’ oro olimpico di Atene e al successo nella NBA come Manu Ginobili, la star di San Antonio che al momento del suo ingresso nella Hall of fame mondiale di Springfield dedicò parole di riconoscenza al fraterno amico suo coach Gaetano che lascia anche

un’ eredità letteraria unica, dal libro dedicato al grande maestro Vittorio Tracuzzi a quel suo ultimo saggio ,il metaforico ” Asini e Scimmiette” che oltre a qualità di scrittura uniche sprona i giovani allenatori ad avere un proprio stile, un senso di missione che si è perso e va ritrovato. Gaetano è ricordato anche da un giocatore del trio d’ oro di Atene ha 42 anni, Carlos Delfino. Gioca a Cento in A2 nel club che incentiva allo studio offrendo il libero accesso agli studenti col
l’ 8 in condotta, davvero un altro mondo. E in questa categoria è ancora un esempio, e il LeBron della situazione, è bello ascoltare la sua esperienza.

BasketVISION-Domenicale n66

 

Show Buttons
Hide Buttons