SIMILITUDINI ED IL CANESTRO DELL’ANNO NEL BASKET CALABRESE
Speciale scudetto Reghion -Tutto inizia con un suono. Non è il fragore del mare sullo Stretto, né il rumore di un motorino. È un suono secco, metallico, perfetto. Swhish-clang. Il rumore di un pallone da basket che fa vibrare il ferro di un canestro, appeso in un cortile di Reggio Calabria.
Reggio. La città dello Stretto, che guarda la Sicilia e custodisce un’identità forte, fiera e solare come il suo clima. È un luogo di contrasti e passioni intense, dove la storia parla attraverso i templi della Magna Grecia e la vita scorre con il ritmo lento del Mediterraneo.
E in quel cortile, un ragazzo parlava solo con il pallone. Lo faceva rotolare tra le mani, sentendo le cuciture, ascoltando il suo rimbalzo come fosse un battito cardiaco. Il canestro era vecchio, il cerchio arrugginito, il tabellone di legno scheggiato. Per il mondo, era solo un pezzo di metallo fatiscente. Per lui, era il Forum, il Colosseo, il suo intero universo.
Da Porretta Terme, e la vittoria contro Como, alla similitudine Nba, passando per Johnny Stecchino. Che spettacolo la Reghion.


