STELE DI MASSIMO MAZZETTO: LE IDEE DEL SUPPORTERS TRUST

Ecco le dichiarazioni del Presidente del Supporter Trust Viola, Gabriele Calabrò sull’atto vandalico a danno della stele in ricordo di Massimo Mazzetto e a seguito dell’incontro indetto dall’Amministrazione, per porre in atto il ripristino e riparare ad un evento deprecabile con il coinvolgimento delle realtà cestistiche reggine:
 
“ Quanto compiuto nei giorni scorsi ai danni della stele posta in memoria del compianto Massimo Mazzetto, non solo rappresenta un profondo sfregio al ricordo del giovane giocatore me è anche la misura di quanto sia importante coltivare la Memoria della nostra storia. Mimmo Martino, indimenticato paroliere e leader dei Mattanza, usava citare “Un Popolo senza Storia è come un albero senza radici: è destinato a morire”. L’atto vile altro non rappresenta che la mancata cura di parte della nostra Storia, qualche passaggio è sicuramente mancato se quell’opera sia rimasta abbandonata per tanto tempo, vilipesa, danneggiata, imbrattata ed infine distrutta.
 
Nei giorni scorsi si è svolta una riunione online, come Covid impone, alla quale oltre all’Assessore Giuggi Palmenta , ai massimi rappresentati locali di Fip, CONI e Comitato Nazionale Paraolimpico, era presente gran parte delle figure che animano Reggio da un punto di vista cestistico, fra queste la Viola ed il Supporters Trust. Come Trust abbiamo dato la disponibilità ad avviare una campagna di raccolta fondi per ricostruire quanto l’ignoranza ha distrutto, molti soci si sono resi immediatamente disponibili a dare il loro personale contributo finalizzato alla perpetrazione della Memoria, abbiamo detto anche che questo schiaffo che abbiamo ricevuto deve contribuire a fare quello che lo Sport e l’Associazionismo sono chiamati a fare per loro stessa natura: no, non siamo ne artisti ne (ri)costruttori, però abbiamo la possibilità di aiutare i giovani a crescere con i valori ed i principi insiti nello Sport.
 
Il rispetto delle regole del gioco, il rispetto degli avversari, il rispetto verso i compagni di squadra e gli allenatori, il rispetto verso le attrezzature di gioco, il rispetto della propria identità (della maglia, se vogliamo dirla così). Non possiamo perdere quest’occasione per far conoscere Massimo Mazzetto, la sua storia, il suo Amore per lo sport, a chi non ha avuto la possibilità per ragioni anagrafiche di conoscerlo. Fare un nuovo monumento? Assolutamente si, in maniera sentita e partecipata. Ma per evitare di commettere anche noi un grande torto alla memoria di Massimo, abbiamo l’obbligo morale di andare oltre il materiale, dobbiamo aiutare a conoscere, ad apprezzare ed a sentire come proprio quello che il monumento rappresenta. In tal senso senso siamo pronti a supportare qualsiasi iniziativa si deciderà di mettere in campo che sia tesa in questa direzione: lo dobbiamo ad un figlio adottivo di questa terra, lo dobbiamo ai figli di questa terra.”
 
Show Buttons
Hide Buttons