TRA COVID E RIPARTENZE:PARLA GIANNI PETRUCCI

Il presidente della FIP Gianni Petrucci è chiamato a dire la sua opinione sulle ripartenze dei campionati tedesco, israeliano e spagnolo, che avranno un campione nazionale per la stagione 2019-20. E’ stato certamente l’artefice del blocco del campionato, tra i primi a fermarsi nel mondo, come altrettanto certamente nel maturare la decisione di non dare una coda conclusiva e di concentrarsi in tempi rapidi sulla ripartenza alla fine dell’estate. Eccolo le sue risposte a Franco Castellano della Gazzetta del Salento.

LBA e ACB. E’ un paragone onestamente impossibile. Le società della Liga Endesa sono dotate oggettivamente di palazzetti più piccoli, ma migliori rispetto ai nostri e tutti dotati dia ria condizionata.

Per cui si sono potuti preparare al meglio. È vero che è stato tutto concentrato in pochi giorni, ma tant’è. Rispetto la scelta della Spagna, ma confermo la bontà di quello che abbiamo fatto.

Voglio ricordare che ci siamo fermati quando i ricoverati nelle terapie intensive di tutt’Italia erano più di mille al giorno. Abbiamo deliberato di chiudere i campionati su indicazione autonoma delle Leghe.

Non credo che siamo stati eroici, ma ci attribuiamo il merito di aver usato il buon senso. In serie A, i giocatori stranieri sono andati tutti via subito o quasi e di sicuro non avrebbe potuto essere garantita l’eguaglianza competitiva, senza contare i problemi economici come conseguenze del lockdown dalla mancanza di incassi alla rinegoziazione dei contratti con gli sponsor. 

Anche la Federazione ha avuto problemi in tal senso. No, non c’erano le condizioni per pensare di interrompere e poi eventualmente riprendere. Mi permetto di dire che una volta rinviati i Giochi Olimpici, e sono stato uno dei primi a proporlo, beh, tutto il resto non poteva che venire di conseguenza.

FIBA annulla e rinvia. Sì, la FIBA ha posticipato tutte le attività di un anno, anche sentendo il parere delle federazioni nazionali, perché non c’erano le condizioni per giocare. I campionati internazionali avrebbero anche richiesto periodi di quarantena in ingresso. Ad esempio in India, dove sarebbe dovuta andare a giocare ad aprile la nostra nazionale 3×3 femminile. Per tre giorni di gare, giocatrici e staff avrebbero dovuto fare almeno quindici giorni di quarantena preventiva. Giusto che FIBA abbia rinviato le manifestazioni.

Riposizionamento. Il riposizionamento è una strada a due direzioni. Le rinunce ad un campionato maggiore hanno anche significato la possibilità per altre società, già pronte, di poter accedere a quello stesso campionato presentando non solo garanzie tecniche ma economiche e strutturali.

Se parliamo della Serie A, questa possibilità è stata offerta a Torino e Verona e non possiamo dire che queste due città non meritino la massima serie.

Salva città. Inoltre il consiglio federale, solo per la prossima stagione, ha varato il “Lo ­ do Salva Città”, per il settore professionistico, per individuare eventuali nuove risorse umane e finanziarie per mantenere il livello di attività raggiunto nel medesimo territorio, in caso di crisi delle società in attività.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Show Buttons
Hide Buttons