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Un abbraccio tutto calabrese sull’asse Catona, Chiesa di San Francesco – Soverato

C’è un filo rosso(color peperoncino) che unisce le coste calabresi, un legame che le valigie e i chilometri non hanno spezzato. È la storia di un abbraccio tra due figli di questa terra, accomunati dalla stessa passione per il basket e dallo stesso coraggio di andare lontano per realizzare i propri sogni.

Da un lato c’è Francesco Barilla, l’uomo che “prima o poi allenerà la Viola”. In realtà, quel futuro è già cominciato: nei campetti di periferia,nel campetto della Chiesa di San Francesco, del playground di Catona(spostando barche in vetroresina per poter tirare), al Palafamurro reclutando per le strade di Rosarno, nelle palestre affollate di ragazzi con la palla a spicchi nel cuore. L’ha già fatto, con i giovani, lavorando pazientemente sui fondamentali, costruendo giocatori prima ancora che vittorie. lavorando anche per una delle Scuola di Basket più importanti d’Italia come la Don Bosco di Cacco Benvenuti. Oggi il suo orizzonte si è allargato: in Serie C, a Perugia, sta guidando un progetto ambizioso per riportare una piazza storica – quella delle memorabili finali contro la Cestistica Piero Viola – nel basket che conta. E nelle prime due vittorie in campionato, accanto a lui, c’è stato un reggino acquisito: Stefan Spasojevic, uniti come “Sella con Cavallo” nell’Allenatore nel Pallone.

Dall’altra parte c’è Nicola Barbuto, una gloria del basket calabrese per impegno e voglia di fare. La sua storia si intreccia indissolubilmente con quella del Nuovo Basket Soverato, fin dai tempi degli articoli su Rac(quando lo sfondo era celeste) di Peppe Arcidiacono, quando le giocate di Paulig, Novatti, Coppola e Aguirrezabala accendevano gli animi degli appassionati. Lui, quel basket, l’ha vissuto da protagonista, dentro e fuori dal campo. E in estate, nel ricordo commosso di Gustavo Tolotti, diventa il motore trainante delle operazioni ioniche, l’architetto di un movimento che non vuole arrendersi.

Oggi, mentre Barbuto è head coach della Fonte Roma e vive l’avventura umbra con i colori della forte e ambiziosa Tiber Roma Under 19, la sua formazione continua. Lontano dalla terra natia, ma con lo stesso spirito di chi sa che per diventare un grande Coach bisogna prima essere eterni studenti del gioco.

Due strade parallele, due carriere in ascesa, unite da un comune denominatore: la Calabria che non dimentichi, quella che ti accompagna anche quando hai la valigia in mano. Un abbraccio ideale tra Catona e Soverato, che continua a stringersi forte, lontano da casa, nel mondo del basket che scalpita per fare bene. Dove c’è Barilla..c’è casa!

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