VIOLA 3.0. ASPETTANDO IL RILANCIO NEL BASKET NAZIONALE

Basta un attimo, una trattativa nascosta, un nuovo imprenditore e tutto cambia, tutto si trasforma e ritorna (si spera) dove si è stato negli ultimi cinquantatre anni abbondanti o giù di lì. Non è il punto più basso del basket in nero-arancio, almeno dal punto di vista delle statistiche, considerando che nel 2007 l’Audax Basket rappresentava la massima espressione cittadina e la Viola era rimasta in vita grazie al lavoro dei genitori della Scuola di Basket in Serie D. In tanti riavvolgono il nastro solamente partendo dallo scorso gennaio quando, in riva allo stretto era già accaduto un mezzo miracolo  grazie ad un lavoro meticoloso delle istituzioni, del “Comitato Viola” istituito espressamente per supportare giocatori e dei tifosi attraverso una racconta fondi per garantire lo stipendio a tutti gli atleti.Si era provato a dare continuità ad una stagione di pallacanestro che sembrava aver preso tutt’altra piega e perso ogni senso. Parallelamente, prendeva forma il progetto “Trust Viola”, che si è poi consacrato lo scorso marzo 2019 diventandone una vera e propria realtà. Quest’ultimo, infatti, è un gruppo di azionariato popolare a sostegno della squadra di basket di Reggio Calabria: ricorda vagamente un crowdfunding (ovvero un finanziamento popolare di progetti per un ritorno in ricompense già utilizzato proprio nella passata stagione), ma è completamente no-profit ed è dedicato al mito della “Viola”. Tutto ciò dimostra amore e passione smisurate per dei colori che, come afferma lo stesso slogan ha nello spirito quel “we never die” (un qui non si muore mai, ricordando le gesta e le parole di Sandro Santoro). La parte finale della passata stagione, inoltre, è un incubo che tutti gli sportivi non hanno dimenticato e vogliono dimenticare al più presto.

 

Tutto gira attorno alla parola futuro

Quello che fu il mito Viola prende le mosse, ad oggi da tre entità, gestite da persone diverse completamente scollegate tra loro. Non sarà la squadra che veniva quotata sui principali palinsesti delle scommesse live fino alla passata stagione, ma la Pallacanestro Viola fa sul serio pur disputando un campionato regionale, la C Silver. Due stranieri, Ozolins e Sebrek, tantissimi atleti validi per volare alto in C Silver, un allenatore totalmente fuori-categoria come Paolo Moretti ed un cammino, al momento netto e con tante dichiarazioni di volare in Serie B sin da questa stagione. Da battere c’è la concorrenza dell’unica antagonista sul campo, la Mastria Academy Catanzaro che è pronta a ricorrere al mercato per ostacolare i nero-arancio. Per volare in B occorrerà cavalcare positivamente una corsa ad ostacoli fatta da spareggi su spareggi, prima con la seconda della C Silver Sardegna e dopo ancora in una Final Four con le rappresentanti delle altre regioni,sempre se, la Planet non inizi a strabiliare. La novità regolamentare, infatti, è rappresentata dalla postilla della Fip che, se i giallo-rossi di C Gold, attuale massima espressione del basket regionale dovessero vincere il proprio campionato attraverso i PlayOff non saranno promossi in B ma dovranno eventualmente spareggiare con i campioni di Calabria. In casa Pallacanestro Viola, società supportata dal Trust dei tifosi, i numeri al palazzetto sono vertiginosamente scesi nelle ultime giornate, ma le continue vittorie e una campagna sponsorship strabiliante (mai vista così neanche negli anni della A1, ed è tornata anche la Caffè Mauro) potrebbe far ritornare l’entusiasmo che, in città al momento è detenuto solamente dalla Reggina, imbattuta e vincente in Lega Pro(e pensare che Luca Gallo sembrava vicinissimo a diventare il patron anche del mondo nero-arancio).

 

Altri colori nero-arancio

In città, però, il progetto Pallacanestro Viola non è l’unico in nero-arancio. La Scuola di Basket Viola è il fanalino di coda del campionato di C ma lavora esclusivamente per il futuro con allenatori di livello come Tripodi, Motta,Barilla e Nusco e si sta togliendo grandi soddisfazioni in ambito giovanile(è prima in Under 16). Le due realtà sono completamente scollegate e, la Scuola di Basket Viola, team che andò a disputare due anni di Serie D nel momento di assenza completa del basket senior in nero-arancio a livello nazionale nel 2007 (proprio come oggi) continua la propria attività.

E poi? Poi c’è la Reghion. Non si chiamano Viola, ma è questo è solo un dettaglio. Sulle maglie il nome della Città scritto in greco antico, sugli spalti i Total Kaos, seguaci della grande Viola da quasi trent’anni. Non hanno mollato e non mollano e continuano il loro progetto nel basket popolare raccogliendo consensi, gente al palazzetto, sorrisi e canestri in un semplice campionato Csi.

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