Viola,la Dna è diventata una tortura

 

 

 

I tifosi che abbandonano il Botteghelle a due minuti alla fine sono il triste epilogo di una serata che era iniziata con la festa per il gemellaggio storico tra la curva neroarancio ed i tifosi della Fossa, scesi in buon numero in riva allo Stretto. Il clima di gioia per i tifosi di casa è, però, durato molto poco; dopo una prima frazione equilibrata sono tornate ad emergere le difficoltà già vissute nei precedenti match e gli uomini di casa  hanno via via subìto un’incredibile involuzione.

 

Quello che appare subito evidente è che non è la voglia a mancare ma la tranquillità; la squadra appare, infatti, vittima di se stessa, dei propri limiti ma soprattutto delle proprie paure. Coach Bolignano le prova tutte, urla, predica continuamente la circolazione di palla ma i giochi offensivi si concludono con tiri affrettati, soprattutto dai 6,75 (alcuni addirittura su giochi in transizione), e con scarsissima percentuale.

 

Eppure il match inizia bene per i neroarancio; è il duo Ammannato-Fontecchio a guidare i neroarancio nei primi minuti: al 5′ è 10-9 Viola e, subito dopo, è Zampolli a sparare la tripla del +4 (13-9 al 6′). Sarà, però, il massimo vantaggio che i neroarancio riusciranno ad ottenere nel corso del match; Bologna risponde con Silimbani e Pederzini ed una stoppata su Zampolli lanciato a canestro chiude poi il primo quarto sul 15-15.

 

Nel secondo quarto la Viola tiene botta in difesa ma spreca continuamente e malamente in fase offensiva. Tullio e Piazza puniscono da tre punti ed al 15′ è 19-25. La zona Viola non dà i frutti sperati e Circosta, ancora da tre punti, porta le Eagles sul 22-28 (al 18′). Il vantaggio degli emiliani, trascinati da Piazza, si dilata negli ultimi due minuti e si va al riposo sul 25-35.

 

Al rientro dagli spogliatoi si registra l’ultimo sussulto dei neroarancio: due triple in fila di Zampolli ed una di Fabi accorciano il gap tra le due squadre (34-39 al 25′) ma la partita dei neroarancio finisce qui: nella seconda metà del terzo quarto saranno, infatti, solo quattro tiri liberi il magro bottino offensivo che i neroarancio riusciranno a costruire. La Fortitudo va a nozze e con Pederzini, Circosta e Piazza vola sul +15 (38-53), punteggio che, oltre a chiudere il terzo quarto, pone fine, di fatto, al match.

 

L’ultima frazione è una tortura per tutti i tifosi di casa; i neroarancio s’intestardiscono nel cercare il tiroda tre punti nonostante pessime percentuali e Bologna vola con Raminelli e Potì che fissano il 57-69 finale.

Una sconfitta purtroppo dura da digerire in casa neroarancio ed  un calendario che non aiuta e riserva ora un doppio turno molto difficile. La Viola sarà, infatti, attesa dalla trasferta a Chieti di giovedì prossimo e dal match contro Torino di domenica prossima al Botteghelle.

Servirà fare gruppo tutti insieme, in un momento di innegabile difficoltà; il resto lo analizzerà con  estrema attenzione, come è stato sempre fatto, la società, che ieri si è pubblicamente scusata per la prestazione.

 

Nino Romeo per Reggioacanestro.it

VIOLA REGGIO CALABRIA – EAGLES BOLOGNA  57-69

 

VIOLA: Fontecchio 8, Caprari 7, Rappoccio, Fabi 15, Costa, Mariani 2, Zampolli 16, Quaglia 2, Germani, Ammannato 7. Coach: Bolignano

 

BOLOGNA: Tullio 3, Pederzini 12, Circosta 11, Silimbani 10, Potì 8, Raminelli 10, Botteghi, Chinellato, Saccardin ne, Piazza 15. Coach: Padovano

 

ARBITRI: Paolo Lestingi di Anzio (RM) – Alex D’Amato di Roma (RM)

 

PARZIALI: 15-15; 25-35; 38-53;

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