Viola:non riesce il colpo esterno
Campanelli d’allarme e salvezza ancora rinviata per la Viola sconfitta a Ravenna con il punteggio di 89 – 77.
Per i reggini occorrerà vincere la prossima gara interna contro Mantova(gara che si giocherà finalmente a Reggio Calabria al Pianeta Viola), per tenere a quattro punti di distacco Firenze e quindi acquisire la matematica certezza della permanenza in Legadue silver.
Tra tabelle ed incroci i reggini potranno sperare anche ulteriori combinazioni che non dipendano esclusivamente dai propri risultati:la terza sconfitta, però,pesa e le occasioni sprecate iniziano a diventare preoccupanti.
La partenza sembrava incoraggiare i reggini.
Il primo canestro è di Adam Sollazzo ma gli ospiti rispondono con Papa Dia e Fabi.
Dopo un avvio fiducioso (4-8), è arrivato il perentorio di Ravenna.
Amoni inizia a scardinare la difesa reggina con triple fondamentali. Sul 13-13 avviene il break locale:Sollazzo e soci mettono la freccia firmando un parziale importante con Reggio costretta all’inseguimento.
Nella seconda frazione la Viola prova a rientrare ma paga nuovamente un fallo tecnico e subisce una Acmar molto determinata.
Ravenna va avanti verso un nuovo massimo vantaggio che chiude il secondo periodo (45-30).
Nel terzo periodo, Coach Giordani vede volare i suoi sul più venti.
La Viola prova un assalto disperato.Dopo un Time Out di Coach Ponticiello qualcosa si muove: quattro triple in fila fanno riavvicinare Reggio che ritorna sul meno dieci.
Caprari è l’ultimo a mollare ma i tentativi di riavvicinamento sono vani.
Nel finale Sollazzo e Bedetti trovano i centri della sicurezza: Ravenna è salva,la Viola ancora no.
Tabellino
RAVENNA-VIOLA 89-77 (26-19; 19-11; 20-23; 24-24)
Ravenna: Amoni 21, Rivali 10, Locci, Singletary 12, Sollazzo 19, Brighi, Bedetti 13, Ricci, Tambone 4, Broglia 10
Coach: Lanfranco Giordani
Viola: Fabi 23, Monaldi 9, Dia 9, Ammannato 7, Hamilton 12, Azzaro, Caprari 13, Sabbatino 4, Viglianisi, Spera.
Coach: Francesco Ponticiello
Arbitri: Gianluca Gagliardi, Alessandro Costa, Leonardo Solfanelli