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1983-2023, ASPETTANDO SABATO, RENZO MESCALCHIN

Sabato 11 novembre alle 11.30 a Palazzo San Giorgio la celebrazione del 40esimo anniversario della storica promozione della Viola nella serie A di Basket- scrive la nota.

L’Associazione culturale VIOLAINSIDE e la PALLACANESTRO VIOLA sono liete di comunicare che sabato 11 novembre alle ore 11:30, presso il Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, avrà luogo la cerimonia per la ricorrenza del 40esimo anniversario della promozione della Viola in Serie A e della prima stagione nella massima serie del campionato di Basket.

All’evento, patrocinato dal Comune di Reggio Calabria, parteciperanno alcuni giocatori e componenti lo staff tecnico/dirigenziale dell’epoca nonché l’attuale squadra della Pallacanestro Viola. L’evento è aperto al pubblico.

Tra i protagonisti di quegli anni, Renzo Mescalchin

La sua intervista

Ritroviamo con piacere Renzo Mescalchin

E’ bello riavvolgere il nastro e ritrovare i protagonisti della storia della Viola.

Il nostro ospite è fresco di sessant’anni.

Se la ricorda ancora Reggio Calabria?

Si.Ogni tanto vengo a fare un giro.

Adesso saranno 6-7 anni ma me la ricordo e bene.

Dagli ’80 è cambiata molto: si è ingrandita, è diventata più bella.

Dove giocavamo, allo Scatolone, in Serie B ho visto tanti e nuovi condomini,

A Reggio Campi dove abitavamo noi hanno messo le scale.

E poi, il lungomare Falcomatà, veramente bellissimo.

Voi abitavate A Reggio Campi?

Si, nei palazzi Sip. Eravamo tutti insieme.

Che periodo è stato?

Un bel periodo.

Avevo 19, 20 anni.

Era la mia gioventù.Periodi che ti porti per sempre.

Giocando a basket, era tutto più bello:la pallacanestro, le amicizie e non solo.

Che giocatore era Renzo Mescalchin?

Sono passati 40 anni.

Io giocavo ala-guardia.All’epoca, i giocatori non avevano un ruolo ben definito sin da giovane.

Ho fatto le giovanili, partendo a 14 anni alla Virtus Padova: giocavo tutti i ruoli.

I miei fondamentali erano totali.

Nel corso della carriera, in base alla mia crescita ho sviluppato il mio ruolo: in Serie B prima, in A2 dopo, le cose son cambiate e sono diventato un’ala piccola.

La Pallacanestro Viola,oggi gioca contro entrambe le squadre di Padova, Virtus e Petrarca.

A quel tempo, leggendo quei nomi, di quel roster vengono i brividi?

Quegli anni? Il basket stava nascendo in po tutto il sud.

Io arrivavo dal “Latte Mattese Caserta”.

C’era grande entusiasmo.

Grande seguito, seguito di giovani.

Noi, eravamo una bella squadra, davvero un bel gruppo:Coach Benvenuti aveva costruito una squadra equilibrata.

Un bel rapporto con i giocatori.

Un gruppo unito: tanti giocatori che amavano il basket.

Il più forte?

I giocatori più rappresentativi erano Cj Kupec e Kim Hughes, anche perché entrambi avevano un passato in Nba(ed anche in Aba da campione per Kim ndr), e seppur arrivassero quasi a fine carriera, avevano un tasso tecnico ed una qualità eccelsa.

Senza dimenticare Campanaro:italo-americano che aveva militato anch’egli negli Usa ed aveva grosse qualità tecniche.

A ruota, gli italiani con il compianto Battisti, Mario Porto(che credo viva ancora a Reggio),Massimo Bianchi, che ho incontrato di recente perché allena in Lombardia.

Lucio Laganà, l’unico reggino doc, era l’unico “nativo” di quella squadra, cresciuto nel vivaio della Viola, Antonio Campiglio, Umberto Gira che giocò l’anno di Serie B, c’era un bel gruppo.

Mario Simeoli è arrivato gli anni successivi.

Ho letto, qualche tempo fa, un suo bellissimo intervento nel ricordo ed in onore di Coach Benvenuti.

A dirla tutta avrei voluto presenziare fortemente all’intitolazione del Palazzetto di botteghelle, ma non è stato possibile per ragioni logistiche.

Idem, per i tragici accadimenti come il lutto del Giudice Viola.

Benvenuti era un allenatore che giocava un basket semplice.

Pochi fronzoli ma tante basi.

Poche cose ma fatte molto bene e ci lasciava liberi di esprimerci, anche dal punto di vista della personalità.

Una volta si chiamava “passing-game”.

 

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