Join The Game,parla Coach Longo dalla Pantera

Come sono andate le rappresentanti della Calabria ?

 

Sicuramente ogni allenatore/dirigente avrà fatto il bilancio alla propria squadra, ma da quello che ho visto la Calabria ha pagato più del dovuto il fatto che si arriva a giocare manifestazioni nazionali, dopo aver disputato un numero bassissimo di partite e soprattutto con avversari di un livello inferiore.

Noi ci siamo dimostrati all’altezza per quanto riguarda i fondamentali di gioco, dimostrando di non avendo nulla da invidiare a chi ha vinto il torneo o comunque è andato avanti nella manifestazione(eravamo nello stesso girone con la Reyer che ha vinto la manifestazione e la AB Massa e Cozzile che non si è qualificata alle semifinali per la differenza canestri), ma nell’affrontare gli avversari abbiamo risentito tanto di quella paura causata dal timore di dover giocare contro un avversario nuovo che invece, sulla scorta della propria esperienza, giocava con naturalezza.

Chi ti ha impressionato di più ?

L’impressione migliore di sicuro l’ ho avuta guardando le fasi finali, in quanto vista la posta in palio, il livello di gioco si era elevato di molto nonostante la stanchezza

fisica e mentale, accumulata nelle fasi di qualificazione. Sono state bellissime da vedere le finali, soprattutto quelle maschili, dove già si intravedeva nei ragazzi, che vi hanno preso parte, un ottimo livello di gioco. Bellissima la finale under 14 maschile conclusasi con una vittoria con un canestro da 3 punti a fil di sirena. Soprattutto son rimasto contento del fatto che la finale under 13 maschile sia stata disputata da due squadre del sud come Avellino e Ragusa, a dimostrazione del fatto che anche giù da noi si lavora bene nel settore giovanile.

Un anno molto intenso con la famiglia Pantera Rosa. Ci parlano di grandi numeri e tanta passione,ce lo puoi confermare ?

La Pantera Rosa è una società giovane, nata dalla amicizia e dalla collaborazione tra Antonella Palumbo e Anna Scirtò, che negli anni hanno saputo con passione

Creare un settore giovanile che si occupa dai piccolissimi di 4-5 anni, fino ad arrivare all’under 15 maschile, oltre ad avere due squadre femminili, l’under 13 e l’under 14, delle quali mi occupo personalmente, e con lo stesso entusiasmo di sempre si continua a lavorare, in quanto i nostri campionati non si sono ancora conclusi.

Campionati giovanili. Da quali basi si può ripartire per far bene ? Cosa bisogna modificare a tuo avviso ?

Come ho già detto prima la mia squadra ha pagato piu del dovuto il fatto di non aver accumulato un’esperienza tale da potersi confrontare con squadre che hanno disputato un numero maggiore di partite,e incontrato molti più avversari di quelli che abbiamo incontrato noi. Per ripartire credo che in generale bisogna lavorare molto di più a livello di reclutamento, per far aumentare innanzitutto il numero degli atleti, e a quel punto poi si potrà iniziare a fare un discorso sulla qualità. Non gioca a favore dei ragazzi il fatto che i campionati inizino così tardi( i campionati femminili sono iniziati a marzo e ad oggi non si è disputata neanche la metà delle partite previste) e che le modalità non prevedano la possibilità per tutte le squadre di potersi confrontare con altre della regione, se non nelle fasi finali, ( pur con la consapevolezza che ciò comporterebbe per le società ulteriori costi) per dare modo ai ragazzi di giocare molto di più,abituarli anche ad affrontare delle trasferte, cosa alla quale non sono abituati, e dar modo anche ai propri allenatori attraverso queste ulteriori partite, di individuare le carenze della propria squadra,

programmare il lavoro settimanale da svolgere in allenamento per dare la possibilità ai propri atleti di crescere meglio sia individualmente che come squadra.

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