ASPETTANDO..L’AZZURRINA. VE LO RICORDATE TEO CACCAMO?
Il 9 di marzo si avvicina.
Al Palalumaka, ritorna in campo l’Azzurrina.
Una favola sportiva bellissima.
Lui? Ve lo ricordate. Talento cristallino anche se, proprio lui nega, “arrivavo forse prima degli altri..i talenti erano altri”.
Innanzitutto, ci puoi raccontare, chi era Pino Campolo e quanto è stata importante per te l’Azzurrina e per il basket reggino?
“Pino era la persona più generosa che abbia mai conosciuto, per ciascuno di noi ha sempre fatto il possibile e l’impossibile, più di un amico, la figura di Presidente della squadra è una diminuzione di quello che è stato per tutti noi.
Per il movimento reggino, e per me, credo che l’Azzurrina sia stata un modello da seguire per chi era esterno e da coltivare per chi l’ha vissuta dall’interno, in un momento storico non facile per quanto la città poteva offrire a noi giovani di belle speranze”.
Quanto ti manca la pallacanestro giocata?
“L’età ti porta verso sport diversi inevitabilmente. Ho provato a riprendere la palla in mano, ma purtroppo il fisico non segue quello che la testa crede di poter ancora fare.”
Ci hanno tramandato tutti, del tuo grande talento.Che tipologia di giocatore era Teo Caccamo?
“Non parlerei di talento, ho giocato contro giocatori come Attruia, Sconochini, Esposito, quello era talento… Credo che il mio vero talento fosse solo quello di capire un po’ prima degli altri, in media, cosa poteva succedere in campo”.
Il momento più bello e la partita che porterai sempre con te delle stagioni con l’Azzurrina.
Il momento più bello..Ce ne sono stati tanti.Forse coincide con quello più brutto, ovvero la sconfitta contro Capo d’Orlando allo spareggio playoff per andare in B.Abbiamo perso, ma è stato come vincere, e ricordo ancora l’incoraggiamento di Pino a fine partita, un grande…
Ci è sempre stato tramandato che, la forza dell’Azzurrina sia sempre stata la forza dei dirigenti, il collettivo ed i tantissimi reggini presenti, cosa ne pensi?
“Dirigenti e collettivo chiaramente, lo spirito che regnava negli spogliatoi ovviamente faceva la differenza, il pubblico credo avvertisse questa atmosfera e forse ne rimaneva coinvolto, in ogni caso lo ricordo sempre numeroso e caloroso… Una bella spinta”.