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CAPITAN FABI:”IL BASKET A REGGIO VIENE VISSUTO DIVERSAMENTE DALLE ALTRE CITTA”

Il Capitano dell’ultima grande Viola in A2. Agustin Fabi è di casa a Reggio Calabria.

La mitragliatrice di General Rocha ha formato il collettivo della seconda puntata di Rac Live tra ricordi ed emozioni.

 

Viola al PlayOff: Nel momento in cui fu successo tutto era il momento che avevamo trovato un equilibrio psicologico e fisico.

Credo che arrivando fino in fondo ci saremmo giocati le nostre carte.

 

Differenze tra il gruppo della promozione nel 2013 e quello del 2018 – Erano gruppi totalmente diversi

Dal punto di vista sportivo e d’esperienza era superiore il gruppo con Coach Calvani. I giocatori erano più pronti anche dal punto di vista fisico.

Dal punto di vista personale mi sono trovato bene con entrambi i gruppi ma, a dirla tutta, mi sono trovato alla grande sempre nelle mie esperienze reggine.

 

L’annata a Udine – Una stagione difficile.

Ero partito bene. Ho subito una sequenza di infortuni. Ci ho messo un po ad abituarmi e quando dovevo rientrare è terminata la stagione.

 

Il basket a Reggio Calabria – Già dai primo anno ho capito che la pallacanestro era vissuta diversamente dagli altri posti.

Se a Reggio ci fosse una squadra di A2 ritornerei subito.

Per quanto tante cose non hanno funzionato ritornerei subito.

Sono stati quattro anni anche difficili, cambi di allenatore e non solo ma tornerei di corso.

Mettendo gli elementi nella bilancia Reggio mi ha lasciato elementi più positivi.

Ne parlo spesso con Patrick:ritorneremo volentieri.

 

Gallico? Abitavo li, avevo una casa molto bella sul lungomare e molto spesso invitavo tutta la squadra. Si stava veramente bene.

 

Coach Calvani – Con Marco all’inizio è stata veramente tosta per me.

Poi è stato un crescendo.

Oggi siamo molto amici e ci sentiamo spesso.

E’ un allenatore che chiede molto ai giocatori ma è onesto.

A volte è forte ma è apprezzabile questo.

Non sono tutti così: lui se ha qualcosa da dirti te lo dice in faccia.

Non si trovano persone così.

 

 

Riccardo Rossato – Quando è arrivato era una bella “testina”. Successivamente, sia lui che Caroti hanno fatto un salto di qualità altissimo.

Idem Carnovali e Benvenuti.

Sono stati importanti.

Un salto di qualità un po per tutti ma i giovani sono stati bravi ad entrare nel gruppo ed a prendersi le loro responsabilità

 

Il basket d’alto livello a Reggio? La possibilità c’è sempre.

La vedo molto difficile in questo momento trovare imprenditori che rischino con la pallacanestro.

Reggio merita il massimo.

Ricordo quando sono tornato da avversario con Treviso.

Il Palazzetto era magnifico.

Il nostro progetto era in crescita: se avessimo potuto continuare saremmo diventati un arsenale sia dal punto di vista societario che del coinvolgimento.

 

I fischi in Viola-  Treviso quando giocavo per i veneti? Non ne ho sentiti tanti, più che altro avevo letto qualche frase su Facebook poco piacevole.

Poi sono rientrato, avevate tutti paura di come potevo essere accolto e lo dicevate per preservarmi, invece è bastato poco.

 

L’ultima trasferta dei Calvani’s boys ad Agrigento? La partita che ho vissuto con il carico emotivo più grosso della mia carriera.

Tutto il carico della stagione era stato perso.

Avevamo avuto la notizia e dovevamo decidere se giocare o meno.

C’era tanta gente al seguito.

E’ stato difficile giocare, ho capito che era finita ma l’energia messa in scena fu unica.

 

Un quartetto tutto argentino per Rac Live?

Ginobili, Montecchia,Sconochini ma a dirla tutta non posso rinunciare a Delfino, Rifatti,Palladino sono veramente tanti.

 

I migliori compagni della mia carriera? Con Patrick Baldassarre mi sono trovato alla grande.

E’ difficile trovare un compagno con il quale ti trovi così bene.

 

Cambiamenti per il basket italiano?

 

Dopo questo stop forzato mi auguro che sI potrà puntare sul crescere i ragazzi giovani.

Le ultime annate buone sono quelle di Caroti e Rossato.

A nessuna squadra conveniva veramente investire sul settore giovanile.

Il settore giovanile deve diventare fondamentale per la squadra.

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