CARLO SANT’AMBROGIO:DA MICHAEL COOPER AL MOVIMENTO BASKET
Carlo Sant’Ambrogio, coach delle giovanili della Vis Reggio,membro della storica famiglia cestistica reggina, ripercorre i suoi ricordi NBA, analizza il movimento cestistico reggino e si sofferma sul settore giovanile, lanciando un appello all’unione.Ecco un estratto dal suo intervento su Tiro da 4.
“Il problema principale del basket giovanile a Reggio? La disgregazione”, esordisce Carlo Sant’Ambrogio, allenatore della Vis Reggio. “Ogni squadra ha i suoi talenti, ma manca quell’unione d’intenti che permetterebbe di farli crescere insieme. A Catanzaro lo fanno da tempo, a Reggio dovremmo prendere esempio”.
Il coach commenta poi i lavori di restyling del Palacalafiore: “Finalmente si sta muovendo qualcosa. I fondi del PNRR stanno dando nuova vita all’impianto. È un segnale positivo per tutta la città”.
Sant’Ambrogio si sofferma anche sullo “Scatolone”, la storica palestra della Viola Basket: “È un pezzo di cuore per tutti noi, ma andrebbe ristrutturato completamente. Potrebbe diventare un museo del basket reggino”.
Sant’Ambrogio presenta poi i due giovani talenti georgianidella Vis Reggio: “Sono due macchine da basket, sempre sorridenti e partecipi. Stanno facendo da traino per tutta la squadra”.
Infine, un ricordo di Michael Cooper, la sua canotta è stata ritirata dai Lakers nelle ore appena trascorse:”Erano gli anni delle Tv private, dove, per vedere uan gara Nba dovevi fare i salti mortali. Grazie al Trofeo ed alla mia Famiglia, premiare una stella così inarrivabile fu per me motivo di grande soddisfazione. Ero molto appassionato: in america acquistai le prime Jordan 1, era il 1986: durante le trasferte in Sicilia, venivo deriso dai tifosi, mi dicevano “Numero otto, comprati un paio di scarpe”. Erano diverse, atipiche per la moda del momento.”