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COMITATO 4.0 CATEGORICO:ANDARE VERSO L’OBBLIGATORIETA’ DELLE VACCINAZIONI

Il Comitato 4.0, alla luce delle misure governative sulla riduzione (i palazzetti al 35% e gli stadi al 50%) della capienza per gli spettatori negli impianti sportivi, “ribadisce la scelta che la salvaguardia della salute è il bene fondamentale”.

“Da qui la scelta deve avere una conseguenza logica e coerente: andare verso l’obbligatorietà delle vaccinazioni – scrive, in una nota -.Sciocco e miope è chi afferma che sarebbe un diritto democratico garantire la non vaccinazione. Chi non si vaccina può farlo, ma non può nuocere alla salute e alla libertà degli altri. Per gli atleti, in particolare gli atleti di alto profilo, non può essere consentita alcuna deroga”. “La restrizione degli accessi gli impianti sportivi – prosegue la nota – ha un riflesso negativo evidentissimo: i club, che da due anni vivono una condizione di difficoltà finanziaria gravissima per gli effetti negativi causati dalla pandemia, rischiano il tracollo, perché da un lato vedranno ridursi gli incassi da botteghino; questa situazione sarà aggravata dal fatto che gli sponsor sottoscriveranno contratti in numero inferiore e con importi ridotti; dall’altro i club vedranno aumentare le spese per le misure di salvaguardia della salute”. “Si evidenzia – scrive il Comitato 4.0 l’assurdità del mancato rifinanziamento della misura del credito di imposta sulle sponsorizzazioni. Il Governo, anche in previsione, delle misure restrittive negli accessi degli spettatori, avrebbe dovuto capire l’inderogabilità del rifinanziamento della misura. Serve, a questo punto, una riflessione su questi due anni e che solleviamo con forza al Governo. Pallavolo, basket, calcio, nella pandemia hanno seguitato a disputare partite, assicurando ai propri tesserati il reddito e consentendo agli italiani momenti di svago. I club sportivi hanno pagato due volte. Ora, basta! Siamo irritati e arrabbiati”. “Ora abbiamo necessità – si sottolinea – del rifinanziamento della misura relativa al credito d’imposta, la diminuzione delle capienze nei palazzetti e negli stadi rende l’intervento urgentissimo; abbiamo necessità di una misura che assicuri ristori, lo diciamo senza remore perché il tracollo è vicino”.

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