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IL DS DONIA DELLA BASKET SCHOOL TUONA:”CI HANNO BUTTATO FUORI DAL PLAYOFF, SQUALIFICA ASSURDA”

La Basket School di Pippo Sidoti è, senza dubbio, la squadra rivelazione della B Interregionale.
Gioco grintoso e preciso.
Labovic rivelazione del torneo, Di Dio “matador” ed un gruppo che ha saputo valorizzare tutti i suoi effettivi.
I giallo-rossi stanno partecipando al Play-In Silver a caccia di un posto nel Playoff.
Domenica, giocheranno in casa contro la Scandone Avellino.
L’ultima, giocata e persa a Corato non è stata digerita, assolutamente dal Ds Bruno Donia che tuona, non tanto sugli accadimenti del campo ma sulla squalifica del proprio giocatore più rappresentativo, Di Dio appunto.
Ecco le sue impressioni:

“La Fip non vuole più società che non siano di assoluto professionismo o di assoluto dilettantismo.
C’è una totale chiusura nel mondo del semi-professionismo.
C’è una totale chiusura nel mondo del dilettantismo.
E’ stata posta una linea: l’imposizione dell’Srl Dilettantistica è incredibile.
Questo significa costi di gestione importanti, impossibilità di accedere al 5×1000, volontà politica di far chiudere le società.
In quarta serie, ma perché? Dove sta la necessità di complicare la vita di chi ci mette sangue, passione, sacrifici, personali e collettivi”.

Dunque non è un problema solo arbitrale?

“Attenzione.   
In questo clima di professionismo, non possiamo avere l’arbitro da sotto casa.
Per capirci: otto partitedi seconda fase, paghiamo 2.900 euro.
E’ normale avere gli arbitri delle zone vicine?”

    

Siamo su Rac, focus sulla nostra regione. Che ne pensa dei numeri espressi?

“Dispiace molto. E’ normale che una regione come la Calabria non riesca ad esprimere squadre. Il Presidente Surace dovrebbe fare una seria riflessione: quando prende l’autostrada per Taranto, occorre fare tutti quei comuni. Ricordate comuni che fanno basket senior in quella fascia di territorio? Vada li la Fip a fare manifestazioni, a portare i canestri, a fare propaganda e coinvolgimento: è troppo facile fare attività nelle città dove già si fa basket, non ha senso”.

La squalifica di Leo Di Dio?

“Facile, ci hanno buttato fuori dai PlayOff.
Antisportivo e poi tecnico.
Loro tirano solo due tiri liberi, non c’è stata un’ulteriore espulsione.
Esigiamo rispetto.
E lo chiediamo senza giri di parole ,con messaggi chiari, con fatti ed avvenimenti.
Se un giocatore viene sanzionato per un fallo tecnico ,e successivamente per un fallo antisportivo ,vi e’ la automatica espulsione.
Ciò non provoca la squalifica del giocatore.
Certo, se giochi in un campionato importante con una seconda fase che racchiude tutte le regioni del Sud Italia e che da accesso ai playoff promozione, e l’ organizzazione dei campionati e’ demandata ai comitati territoriali ,gli arbitri sono della stessa regione della squadra di casa ed anche di quella che incontrerai nella partita successiva e il giudice sportivo pure, ed il giocatore oggetto di questo caso e’ il tuo giocatore più ‘ importante ,ecco che invece la squalifica viene comminata e ti priva di quel giocatore a quattro giornate dalla fine del campionato, quando sei in piena corsa per la qualificazione playoff.
Vogliamo fare lo sport serio, aveva ragione Rende.
L’arbitro Campano ci ha penalizzato.
Era meglio avere un arbitro di Gorizia”.

E del calendario cosa ne pensa?

“E aggiungo..tra la seconda fase ed il PlayOff ci sono tre settimane di pausa. Chi l’ha fatto il calendario Paperino? Tutto questo per poi giocare il PlayOff, con tre gare in una settimana: pazzesco”.

In conclusione?

“Non tutti scrivono o parlano per allusioni o in modo vago e forse per questo ,eventi come questo passano in silenzio.
A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca!!”

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