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LE LEGGENDE NON MUOIONO MAI:BUON COMPLEANNO AL MITO VIOLA

14 Agosto 1966 – 14 Agosto 2022.

Il Mito Viola compie gli anni.

Sono cinquantasei: il Giudice Giuseppe Viola accolse la voglia di far bene e la passione dei Dirigenti Micali e De Carlo e creò, in onore del fratello gemello defunto, la Cestistica Piero Viola.

Ed in copertina non potevamo, in questo problematico 2022, non pubblicare le “colonne” Giuseppe Viola e Gianni Scambia, Massimo Mazzetto che, ha finalmente una statua degna del suo nome e cognome sul lungomare cittadino e Gus Tolotti, atleta prematuramente scomparso che, meriterebbe Statue, vie e piazze di una Reggio Calabria che non può e non deve dimenticare.

Troppo facile essere tifosi quando le cose vanno bene, quando c’è la Serie A, quando il Mito ha vissuto fasti, d’alta, altissimo quota.

Il Basket è, oggi più che mai, uno sport senza “entrate”, dove fare attività è una missione impossibile e riservato solo a pochi.

Chissà se un domani, il logo con il pescespada, ritornerà a risplendere, noi ce lo auguriamo raccontandovi, per sommi capi, mezzo secolo e più di storia.

LA STORIA

Dai campi all’aperto, passando per lo Scatolone(primo Palasport al chiuso della Città), il PalaBotteghelle ed il maxi-Pentimele, diventato successivamente PalaCalafiore sono passati cinque decenni e più.

Sono state annate di emozioni, sorprese, coinvolgimento di una popolazione, riscatto sociale in una terra martoriata da mille problematiche uniti a errori di percorso, fallimenti uniti in un mix di voglia di continuare l’avventura al motto di “Qui non si muore mai” creata dal Capitano dei Capitani Sandro Santoro.

Prima di arrivare al numero cinque della Panasonic,però, si è vissuta una storia bellissima, fatta di trasferte “pane e salame”, di impianti all’aperto, campi ostici con i canestri che venivano mossi dal pubblico avversario, risse con sedie di plastica da bar in campo e chi più ne ha più ne metta, alla faccia dei talenti da Nba arrivati successivamente.

Si era partiti nel 1966 con la Viola del Coach peloritano Fotia del “bandito” Peppe Melito, di Pasquale Favano,del Professore Melara, dei primi “stranieri”, Miceli e
Mazzagatti, poi il mito e la mano morbidissima di Gigi Rossi, Aspidi e Paiusco: canotte di lana con una V al centro della maglia ed una incredibile voglia di crescere. 

L’era del Capitano Massimo Bianchi e del suo numero cinque, la rivoluzione italo-americana con l’estro e la fantasia di Campanaro, il mito Kim Hughes.

La bomba K, Cj Kupec, l’arrivo dalla Nba di Reggie King: la prima serie A2, e la prima Serie A1 grazie al cuore di Gianfranco Benvenuti, allenatore importantissimo nella crescita sportiva dell’intera città di Reggio Calabria.
La storia della Viola è passata da momenti tragici come la scomparsa di
Massimo Mazzetto, play emergente del basket italiano al quale è intitolato il Centro Sportivo Viola(opera futuristica dedicata al basket,oggi, clamorosamente chiusa e vandalizzata, ri-finanziata per una ristrutturazione che, si spera possa avvenire nell’arco di un paio d’anni(per essere ottimisti)).

La Viola dei primi passi al minibasket di Kobe Bryant seguendo papà Joe con Coach Puglisi.
Tutta la grinta del “Paron” Tonino Zorzi e la crescita di Donato Avenia, Stefano Attruia e del compianto Gus Tolotti(recordman di presenze in nero-arancio) aggiunta ai centri di Dan Caldwell.

I primi passi della colonizzazione argentina con Sconochini e Rifatti.

La Viola di Gianni Scambia e delle stelle marchiata Panasonic : l’apertura del PalaPentimele ed il record di pubblico dell’impianto stesso, giunto a cifre da capogiro.

La retrocessione nonostante i canestri di Michael Young, la promozione in A1(con il numero venti assoluto protagonista) e la
creazione di quella che, probabilmente è stata la Viola più forte di sempre: Sasha
Volkov e Dean Garrett e Carlo Recalcati(con Roberto Bullara al tiro) ed furto del Palaverde di Treviso, quello che ancora oggi, rappresenta un bivio in negativo per la storia della comunità sportiva reggina.

Il Capitano dei Capitani Sandro Santoro pronto a combattere dentro e fuori dal campo per la causa.

La grinta di Marco Spangaro e la resistenza in mezzo al sorgere di problematiche manovrate a comando da chi, voleva distruggerere una favola bellissima.
La voglia di non mollare ed i canestri di Miller e Sanders con Zorzi alla guida arrivano insieme al momento più alto della storia della Viola del basket calabrese: il titolo cadetti dei 78-79 di Gaetano Gebbia nel 1995.

Il cambio di proprietà:l’inizio dell’era Versace

L’arrivo di un giovanissimo Manu Ginobili,talento sconosciuto che, da li a qualche anno diventò uno dei più forti giocatori di sempre della storia del basket.

La firma di Montecchia, i canestri di Oliver, Seby Grasso in Nazionale ed i passi da gigante.

L’estate pazza di Barbaro tra Sabonis, Myers,Pozzecco Evans,Varejao e non solo, la ricostruzione tra le macerie con Ansaloni,Randazzo,Cortese e Bona.
Una passo alla volta per vedere un po’ di Carlos Delfino, ed la rivoluzione targata Silipo: Lino Lardo e l’ultima grande Viola.

L’impresa sfiorata contro il Treviso e la rabbia,anche qui, a distanza di 20 anni esatti dal 93 per un arbitraggio sospetto e non all’altezza: Lamma, Mazzarino Ivory,Rombaldoni e Cittadini ed uno straordinario JJ Eubanks per quella che ha rappresentato l’ultima grande Viola in A1.

Giovacchini ed il successo alla prima giornata contro Benetton,infatti, rappresenta uno degli ultimi momenti di serenità prima di problemi su problemi e gestioni travagliate.

I problemi, la retrocessione, la ripartenza in Lega Due con Paolo Moretti(grande Joe Bunn,Maestranzi e German Sciutto)e poi due anni di assenza fatti di Serie D e basket giovanile.

Il ritorno in B, la cordata reggina che mollò praticamente subito, il decennio a marchio Gioia Tauro fino alla A2 dopo vari ripescaggi, un volo pindarico che finì tra nuovi scandali, squalifiche e problematiche che facero seguito all’annata shock dove, da salvare ci furono solo i ragazzi di Matteo Mecacci.

Il tentativo di ricostruzione per opera dei tifosi e del Supporters Trust, l’acquisizione di un nuovo titolo sportivo di B dopo un anno in C Calabria ed un futuro ancora incerto, aspettando liete notizie.

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