L’indagine sui giovani.Parla coach Bolignano

 

 

In un basket italiano sempre più malato, “drogarsi” di basketday è davvero difficile. Tanti stranieri, troppi stranieri in certi campionati dove, riconoscere un Italiano sembra davvero difficile. Sono passati i tempi di Caldwell e Hughes, di Volkov e Garrett. Pochissimi italiani sul campo e movimento nazionale che ne risente.

Il Calabria, la situazione non è certo migliore. Si ricorre alla scelta di atleti stranieri per vincere i campionati, a grossi veterani provenienti da fuori ed anche a giovani dei principali settori giovanili della penisola per rafforzare le formazioni nostrane.

Mandare i nostri talenti migliori fuori? Se lo chiedono in tanti. Dirigenti,genitori,gli atleti stessi. E’ chiaro che la differenza vista ogni anno al Trofeo delle Regioni ed ai Tornei Giovanili è evidenziata anno dopo anno.

Nelle altre regioni ci sono ragazzi più forti ed alti, più strutturati fisicamente in primis, tecnicamente in secundis.

Parliamo con un esperto del settore. E’ stato un buon prospetto da giocatore ed uno specialista del basket giovanile da allenatore.Adesso è il vice-allenatore della Liomatic Viola.Parliamo con coach Domenico Bolignano.

-Paga operare nel settore giovanile in Calabria?

Se l’attività viene svolta con serietà, professionalità e programmazione societaria di almeno 5 anni si

-Cosa si può fare per arrivare un domani al livello delle altre regioni?

R:Infrastrutture (strade) più facile è raggiungere le altre province, più competizione costante si avrà, più cresce il movimento.

Strutture (più Palestre) significa più società soprattutto in territori dove la pallacanestro non esiste.

Esempi: da Villa S.G. la prima traccia di pallacanestro sulla costa è Palmi (41 Km) che tra l’altro si percorrono in 40 minuti è impensabile, il primo palazzetto utile per fare pallacanestro dal Comune di RC andando verso la costa ionica è Locri 110 Km (percorrenza 1 ora) verso la tirrenica è Gioia Tauro 55 Km (percorrenza 45 minuti) verso l’interno è Polistena 75 Km (percorrenza 1 ora e 15 munti). (il movimento muore prima ancora di promuoverlo)

-Lo scudetto ’95 dei cadetti della Viola è stato solamente un caso isolato?

Sicuramente è frutto di un momento in cui si sono uniti diversi fattori sociali, ambientali e professionali. Viola come evento e riscatto sociale, altri sport inesistenti quindi nessuna competizione, 600 atleti frequentanti, risorse societarie ed economiche notevoli a disposizione tanto da poter fare mercato giovanile e foresteria, Gaetano Gebbia un uomo giusto al momento giusto. Ora la pallacanestro e il tessuto sociale è totalmente diverso.

Da coach consiglieresti ad un giovane atleta di andare fuori a giocare?

Assolutamente no, partendo dal presupposto che il migliore allenatore per un atleta sia se stesso, e che i valori è vero che si necessità di competizione ma i valori veri alla lunga vengono fuori, se sei un giocatore vero uscirai dal cortile di casa come uscirai dal miglior settore giovanile d’Italia, esempio: gli argentini non hanno grossi settori giovanili ….ma tanta fame….

Lo speciale di Giovanni Mafrici per Reggioacanestro.com

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