Mike Brown ve lo ricordate?
“E’ la prima volta che vengo in questa parte della Sicilia e sono rimasto impressionato nel vedere questa struttura, questo nuovo palazzetto e la foresteria. Sono contento che Xavier sia qui e che sia attorniato da brave persone”. A parlare è Mike Brown, icona della pallacanestro, veterano della NBA con undici stagioni sui parquet americani, già capo allenatore nella D-League e vice allenatore dei Chicago Bulls.
E’ arrivato ad Agrigento per fare visita al figlio Xavier, giocatore della Fortitudo Agrigento. Rimasto per pochi giorni, ha visitato la città e la struttura della Fortitudo nell’ex area Montedison, a Porto Empedocle. “In questi giorni – ha spiegato Brown – ho visto che mio figlio qui sta bene; ho visto un buon gruppo, dall’allenatore al direttore sportivo. Tutto questo è sintomo che qui la pallacanestro ‘sta bene'”.
“The New Washington Monument”, come lo soprannominarono negli anni ’80 nella George Washington University, oggi è impegnato nel sociale, con una Fondazione che lui stesso ha creato: si chiama “The Embracing Project” e si propone di educare i giovani di Las Vegas attraverso la diffusione di esperienze di vita subite dai bambini soldato in Africa e dalle vittime di violenze sessuali in tutto il mondo.
– Qual è il ricordo più bello che hai dell’Italia?
“Sicuramente l’All Star Game che ho fatto a Roma nel mio primo anno in Italia insieme al padre di Kobe Bryant”.
– Oggi cosa fa Mike Brown?
“Faccio l’allenatore in una High School a Las Vegas e sono impegnato con la fondazione ‘The Embracing Project’ per la costruzione di una scuola. Questa organizzazione, con la quale abbiamo anche avviato una raccolta fondi, mi permette di aiutare i bambini di altri paesi e di contribuire a cambiare la vita dei nostri bambini. I nostri bambini stanno soffrendo e ogni bambino dovrebbe avere una possibilità”.