GiovaniliUNDER 15 CALABRIA

OGGI SPAREGGIO UNDER 15 AL PALALUMAKA E’C’E TRAPANI-MADDALONI ALLE 18. IL BASKET DI CALABRIA STA A GUARDARE ASPETTANDO RIPARTENZE

In Calabria c’è tanto da lavorare.

Lavorare sulla programmazione.

Sul reclutamento che fu, negli anni, il segreto dell’arrivo alle fasi interzonali e che oggi, è praticamente scomparso, Catanzaro e la sua selezione Under 19 e Under 17 escluse.

La società giallo-rossa ha creato e tracciato una strada nel corso degli anni, accogliendo tanti giovani in foresteria(la cantera giallo-rossa), oggi, protagonisti in categorie superiori, cosa che è tramontata, almeno per il momento a Reggio Calabria dove, molto spesso di prova ad unire le forze per ammortizzare costi e mascherare le problematiche.

Si gioca al Palalumaka ma non giocheranno due squadre calabresi: spareggio Under 15 tra Trapani Sharks e Maddaloni(palla a due alle ore 18), ovvero le due rappresentanti di Sicilia e Campania, regioni più preparate mentalmente, tecnicamente ed atleticamente ad un basket calabrese in difficoltà.

La cenerentola Bagnara Basket poco ha potuto contro i siciliani nello spareggio.

Larghissima sconfitta che fa riflettere sulle mancanze di “Reggio Città”, città dove, fino a qualche tempo fa(ultime selezioni quelle di Coach Iracà), si lavorava per comporre gruppi competitivi e vogliosi di crescere bene insieme.

L’esempio classico e probabilmente più vicino a livello temporale, furono i ragazzi del gruppo ’96,’97: era un gruppo avaro di numeri che venne creato praticamente da zero.C’era il talento Lupusor,un Osmatescu in crescita, il bravo Franzò e qualche altro rappresentante reggino come Nucera e Panzera. Arrivarono Monaca dalla Lumaka, Russo e Latella da Gioia Tauro, Manfrè,Sindoni e non solo dalle altre regioni vicine e venne composto un gruppo super che giocò anche la Dng, il vecchio campionato d’Eccellenza.

I fallimenti, la chiusura del Pianeta Viola e problematiche di riorganizzazione hanno indebolito tanto, queste progettualità ricordando che, per fare dell’attività giovanile d’Eccellenza e di livello, servono risorse economiche significative che, non possono essere sicuramente gestite solamente con la ricezione dei pagamenti delle quote degli giovani atleti.

Il discorso è molto ampio e dovrà essere analizzato bene: il segreto per ammortizzare il problema potrebbe essere quello di provare a battere la concorrenza e reclutare i migliori 6-7 talenti ed unirli al gruppo giovanile più forte della regione, proprio come si faceva negli ultimi anni (e non solo del Pianeta Viola)?

Ai tempi della grande Viola, in determinati gruppi, i “reggini purosangue” erano davvero pochi. Rocco Famà, Angelo Labate e Roberto Zumbo, tra gli altri componevano un gruppo dove furono reclutati giocatori su giocatori da ogni parte del mondo, Sconochini,Rifatti e De Simone dall’argentina, Maganza,Corlito,Russo dalla Sicilia(successivamente Di Mauro e Casamento e non solo), Vignone ecc ecc.(era pur sempre una Juniores di una prima squadra in Serie A)

I campioni d’Italia Cadetti del ’78,’79, avevano 5 reclutati, Ciampi,Tomasella, Tigani uniti a Grasso da Acireale e Cattani da Catanzaro Lido.

Era un modus operandi che valorizzava in chiave esponenziale numeri importanti già presenti in città.

La nuova Pallacanestro Viola promette ripartenze giovanili e lo ha sottolineato il Presidente Vita: nervo cruciale per la crescita futura.

Con le nuove regole su Svincolo e tesseramenti conviene ancora fare del settore giovanile o conviene gestire dei centri dove la prima problematica da soddisfare è l’aggregazione e successivamente la crescita tecnica del prospetto?

Occorre considerare, però, che il basket è cambiato ed i potenziali atleti per le varie Serie B li ritroveremo probabilmente in vere e proprie “cantere” giovanili come, ad esempio, larga parte dei team che, in questi giorni stanno duellando per i campionati di Under 19 D’Eccellenza(oggi la finale Milano-Tortona).

Non va tutto male. Nel frattempo, infatti, occorre sottolineare che, in Under 17, grazie al lavoro di Antonio Ceroni, Catanzaro, con bomber Giglio in evidenza e miglior marcatore del girone è arrivata terza in Under 17 d’Eccellenza con un gruppo giovanissimo migliorando il proprio risultato della stagione precedente(il quarto) in un girone dove giocava il progetto Botteghelle, arrivato quinto, frutto di unione di forza anche quello.

Fare basket di livello senza reclutamento? E’ possibile, le favole sportive modello anni settanta esistono ancora e la progettualità gioiese, attiva in ogni finale giovanile e leader della Dr1 ne è uno dei pochi esempi, oggi, attesa, probabilmente al vero salto di qualità verso campionati più impegnativi, come Eccellenza o crescita senior.

L’assenza di una C Unica Calabrese, nonostante i solleciti arrivati in extremis ed a ripetizione da parte della Fip Calabria è impattante ma, probabilmente, occorreva pensarci prima. Ideare e mandare in scena un C tutta giovanile non è malvagia come proposta ma, le richieste della Fip centrale sui numeri generali(almeno una doppia cifra per C ed Dr1) sono lontane anni luce dalla realtà ed inutili come le riunioni su Meet che vengono proposte, probabilmente per ragioni elettorali (basta leggere i post delle società delle altre regioni per capire quanto sia iniziata la campagna elettorale nelle varie regioni, tra varie endorsement e comunicati vari). Per evitare di essere, per sempre, una costola di Sicilia o Campania, modello la Valle D’Aosta con il Piemonte, servirebbero i numeri o le deroghe. Si salvi chi può…

Qualche idea? Si è parlato spesso di creare selezioni provinciali a marchio Fip(come fu il progetto Azzurrina Femminile con Enzo Porchi alla guida) da fare allenare su individuali e fondamentali ad ogni week-end da allenatori specifici e bravi presenti sul territorio(uno su tutti Gaetano Gebbia). Molto spesso, alle nostre latitudini si pensa più a vincere il titolo della regione o della città che al miglioramento del futuro ed appassionato giocatore. Fattibile?

 

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