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RENZO MESCALCHIN RACCONTA GIANFRANCO BENVENUTI

Lunedì alle ore 16.30 il PalaBotteghelle diventa PalaBenvenuti. Continua lo speciale marchiato Viola Inside

RENZO MESCALCHIN RACCONTA GIANFRANCO BENVENUTI

La pallacanestro di coach Benvenuti era sviluppata in modo semplice, fatta bene e con pochi schemi “flessibili” per lasciare al giocatore la possibilità di esprimersi usando la propria intelligenza cestistica.

Questa “libertà” di giocare, senza seguire regole rigide, ha avuto il vantaggio di sviluppare un gioco di squadra fluido ed efficace. La rotazione delle posizioni in campo, coinvolgendo tutti i giocatori, permetteva di trovare la soluzione tattica migliore e, contemporaneamente, di vedere giocare un gruppo unito e compatto.

Il maggior pregio, come uomo e allenatore, era la sua personalità che lo faceva parlare in modo chiaro e sintetico.

Ricordo con piacere le visite in sede sempre sornione e divertente. Al ritorno dalle trasferte notturne in treno in cuccetta, ero sempre suo ospite fisso in quanto dormivo “silenziosamente”.

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