Torino rinuncia al ripescaggio

 

 

Gentilissimi Presidenti, il 14 luglio 2012 abbiamo ricevuto una e-mail dagli uffici della Legadue a firma del presidente Marco Bonamico che ci comunicava gli esiti del Consiglio Federale sulla nostra richiesta di squadra riserva avente diritto alla partecipazione al prossimo campionato di Legadue.

La comunicazione, sul presupposto di quanto deliberato dal Consiglio Federale, ci richiedeva di prepararci a un eventuale ripescaggio, provvedendo ai seguenti adempimenti:

– Atto notarile per la trasformazione da società dilettantistica in società professionistica;
– Presentazione della Fidejussione di € 100.000,00;
– Adeguamento del capitale sociale;
– Modifica dell’esercizio fiscale da anno solare ad “annata sportiva” (1 luglio – 30 giugno).

Siamo alquanto stupiti che tale documentazione sia richiesta malgrado l’assoluta incertezza della situazione futura. Tale oggettiva fluidità, insieme con l’assenza di regole chiare e definite per il campionato successivo, già di per sé potrebbe crearci numerosi problemi di natura fiscale e gestionale, oltre a un eventuale sperpero di risorse finanziarie. A ciò si aggiunga la circostanza soggettiva del processo di trasformazione ancora in atto nella nostra compagine societaria, iniziato dopo la chiusura dello scorso campionato (dopo la stessa richiesta d’iscrizione come squadra riserva). Siamo una Società in piena evoluzione che ha appena elaborato un progetto ambizioso (la serie A1 in tre anni): rappresentiamo una “piazza” importante e desideriamo contribuire alla crescita del Movimento.Nessuno più di noi desidera “salire” di categoria, ma intendiamo realizzare il nostro obiettivo con gli strumenti e i tempi di una programmazione seria e ponderata.
Saremo magari in controtendenza, ma preferiamo seguire il nostro piano strategico piuttosto che affidarci alla casualità o all’esito delle decisioni di terzi.
Per noi sarebbe inconcepibile pochi giorni dopo la prima assemblea del Nuovo Corso (11 luglio u.s.) rivoluzionare la delibera appena adottata all’unanimità dai 37 soci, avviare una nuova trasformazione societaria, e approvare una modifica fiscalmente discutibile della durata del nostro primo esercizio sociale (la PMS TORINO infatti è nata nel luglio 2011). Scelta che poi magari dovremmo annullare, revocando nel contempo delibere adottate in fretta e furia.
In definitiva, riteniamo che il passaggio dal dilettantismo al professionismo debba maturare in un contesto di assoluta certezza e programmazione. Viceversa, comportamenti superficiali e decisioni frettolose per giunta potenzialmente risolubili possono solo danneggiare la nostra prossima stagione.
Nell’attuale congiuntura preferiamo continuare a lavorare alacremente nell’allestimento di un roster competitivo per il campionato di DNA, senza compromettere il nostro mercato e la preparazione alla stagione sportiva alle porte.
Un’ultima considerazione: si richiedono importanti modifiche societarie in dieci giorni, con il rischio di contro modifiche successive, ma paradossalmente allo stato attuale il testo della delibera dell’ultimo Consiglio Federale non è disponibile, per cui determinate nostre azioni legali e fiscali rischiano di non essere legalmente avallate.
Sarebbe stato opportuno redigere un documento ufficiale per richiedere tali trasformazioni  e non limitarsi a un messaggio di posta elettronica Legadue, che fa solo riferimento e niente più a una delibera del C.F.
Per i motivi di cui sopra, pur ringraziandoVi per l’attenzione rivoltaci, ci vediamo costretti a rinunciare all’eventuale ripescaggio, nella speranza di poter arrivare in tempi brevi ai vertici del basket italiano – per noi e per la città che abbiamo l’onore di rappresentare.

Antonio Forni (Presidente PMS Basket Torino)

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