Serie B - VIOLASlider

VIOLA: MENNITI, MI SENTO COME UNA MOSCA IN UN BICCHIERE DI VETRO

Il direttore nero arancio non le manda a dire su Antenna Febea, radio ufficiale de club

Un mese dopo il closing, parla Alessandro Menniti, direttore commerciale della Viola Reggio Calabria. «Documenti sbandierati sui Social? Fanno tutti finta di proclamare l’amore per la Viola, salvo poi metterti i bastoni tra le ruote. Necessaria fare tabularasa, il sistema è marcio all’interno».

Il primo mese da proprietari. «Mi sento come una mosca in un bicchiere di vetro; c’è gente che non vede l’ora che la Mood Project inciampi. Stiamo facendo di tutto; un esempio? In nemmeno un mese abbiamo già speso 107mila euro Da quì a fine stagione serviranno almeno altri 250mila euro».

Interesse di altri imprenditori locali. «Come si sono avvicinati, li abbiamo allontanati. Se i soldi arrivano da situazioni poco limpide, non li accetteremo mai. Sono responsabile per quello che dico: certa gente non entrerà mai in affari con noi».

Presenza al PalaCalafiore. «È chiaro che c’è diffidenza. La partita con Caserta ha registrato i mille ingressi, abbonati compresi. Non abbiamo obiettivi di presenze, sappiamo di doverci meritare fiducia. Ai playoff spero che più che per Mood Project, la gente venga per questi ragazzi e per questo staff tecnico».

Programmazione tecnica futura. «Al momento con Sergio Zumbo soltanto accordo fino a giugno. Sotto il profilo tecnico abbiamo una certezza: a Mecacci, personalmente, farei un decennale. Non si deve spostare da Reggio».

Sponsor per il prossimo anno. «Mi sto muovendo su Milano, è inutile lavorare sul territorio al momento: c’è troppa diffidenza nei nostri confronti. A breve comunque ufficializzeremo un grosso nome rispetto all’area marketing»

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Viola, parla Menniti: «Club da rifondare, tabularasa necessaria»

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