Basket regionale in mezzo alla crisi
Probabilmente è solamente una provocazione, in realtà se la situazione delle normative cestistiche nazionali dovesse ancora rimanere immutata,magari aumentando i costi di parametri e tasse gara quello che vogliamo raccontarvi potrebbe essere il futuro.
Sognamo un pò: si chiamerà “Grande campionato di Calabria”.
Organizzato da una Federazione parallela come accade nelle città di basket(Bologna e Roma ne sono gli esempi lampanti) ma anche nella vicina Messina ci sono casi analoghi.
Ne esistono tante in Italia: Csi,Uisp ecc. tutti campionati legalmente autorizzati dove ci si diverte a suon di palla a spicchi.
In Calabria, ad esempio, il titolo di campioni di Csi è stato vinto dai ragazzi della Fortitudo Pellaro, team che ha dovuto rinunciare alla Serie D per ragioni esclusivamente economiche.
E’ ormai notorio che i Nas hanno completamente distrutto i campionati minori e la manovra di diminuzione degli stessi, qualora arrivasse, sarebbe poco tempestiva: sarebbe come provare a curare un malato più morto che vivo.
E se la Calabria si ribellasse? Immaginate un mega campionato di Promozione a cinquanta squadre? Cosenza, Catanzaro,Lamezia,Vibo,Crotone,Ionica,Piana,Reggio? Cosa ne uscirebbe?
E’ chiaro che a tutti fa piacere vincere i campionati, essere promossi e festeggiare la promozione, migliorare a squadra anno dopo anno puntellando il roster ma siamo sicuri che questo gioco non sia diventato una sorta di roulette russa?
Ma che senso ha vincere una C Regionale se non si hanno i soldi per fare la Dnc? Che senso ha investire per anni in Dnc senza avere un minimo riconoscimento?
Basta chiederlo ai protagonisti dei campionati che anno dopo anno mollano: c’è chi rimane, c’è chi scompare e non tornerà più, c’è chi cambia sport dopo anni e anni di militanza.
Pensate ad un nuovo campionato:ritorna Pianopoli,Soverato,l’Audax,Rosarno,Cosenza,San Demetrio,Antares,Abba,Reggina,la prima Basket Pellaro,l’Azzurrina solo per fare qualche esempio.
Siamo giunti ad un bivio? Probabilmente.