Il Presidente del Corato Samarelli:”Ha trionfato l’idiozia”

 

Amareggiato, costretto a dover commentare non la gara, ma tutto ciò che è accaduto in una domenica di follia collettiva è il presidente della Granoro Corato Cenzio Samarelli, che in un giorno di sport e di  ricordo per chi non c’è più (prima della gara è stato osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Francesco Aucelli, figlio del consigliere Peppino) ha dovuto sopportare una nuova pagina di tensione.

“La vittoria o sconfitta della mia squadra – dice il presidente nero-verde – non avrebbe cambiato il mio parere su quanto accaduto. Per tre tempi e mezzo ho goduto di uno spettacolo che da tempo mancava al PalaLosito. La mia squadra aveva ripreso una partita che sembrava persa, contro un avversario di grande valore e di eccellente spessore come quello reggino, sicuro protagonista di questo raggruppamento. Ma alla fine ha vinto la stupidità: da un lato il comportamento odioso di un giocatore che non più tardi di un anno fa ha vissuto una stagione a Corato, in cui è stato rispettato, pagato, in cui ha dato molto meno di quello che avrebbe dovuto e potuto dare. Dall’altra un pubblico che non ha capito per l’ennesima volta che certi atteggiamenti danneggiano la squadra di casa perché porta lo squilibrio mentale a tutti quanti. Questo è un tifo che fa male e non bene, e che scatena poi quello che effettivamente è successo. Poi un allenatore, che dall’alto della sua esperienza non ha probabilmente capito, a partita ormai stravinta, che sarebbe stato meglio sedare la situazione mettendo a sedere il principale protagonista di così tanto fervore. E dal lato opposto il nostro allenatore che non si è preoccupato di sedare gli animi facendosi travolgere dagli accaduti. Infine giocatori esperti che invece di mantenere la calma e di dare l’esempio a tutti i bambini presenti l’hanno persa, in una gara in cui una sconfitta ci stava tutta ma che fino a cinque minuti dalla fine è stata spettacolare. Mi sorprendono le dichiarazioni rilasciate dal direttore generale della Viola che evidentemente pur essendo presente non ha capto quanto determinante per l’epilogo sia stato il comportamento di un loro giocatore che ha risposto alle provocazioni in maniera plateale. Anche gli arbitri invece di essere equi si sono scatenati contro la squadra di casa senza capire che la provocazione proveniva da un giocatore della squadra avversaria. Un giocatore, appunto, che ha provocato una vittoria, non della pallacanestro, ma evidentemente quell’atteggiamento gli andava bene”.

Infine il presidente Samarelli ci tiene a chiarire quanto sia stato importante l’operato della dirigenza coratina per portare alla normalità la situazione: “Nell’idiozia generale gli unici ad essere esenti da critiche sono i dirigenti del Corato, che si sono impegnati personalmente a far uscire i giocatori e i dirigenti di Reggio dal palazzetto”.

Una brutta pagina da dimenticare, insomma. L’ultima, però da poter tollerare, per il presidente Cenzio Samarelli: “Questa non è la mia pallacanestro. Avevo deciso di lasciare la presidenza ieri stesso. Ma i consiglieri mi hanno convinto a non farlo. Tutti si sono giocati il loro jolly: pubblico, giocatori, staff. Se dovesse accadere d’ora in poi un episodio anche lontanamente vicino a quello visto ieri sera  non sarò più io il presidente dell’A.S. Basket Corato”.

Reggioacanestro.it

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