Il resoconto del Malaguti a tu per tu con coach Di Manno(SbvViola)

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R:Bisogna dire che il girone non era dei più facili, la Virtus Bologna è certamente una tra le migliori 4 squadre in Italia e schierava anche due atleti provenienti dalla Repubblica Ceka, la Scavolini Pesaro va inserita tra le migliori 12 e l’Azzurra Trieste negli ultimi anni è la principale rappresentante del basket giovanile friulano che è da sempre un serbatoio importante per il basket italiano. Nella partita di esordio con la Scavolini abbiamo tenuto bene il campo per i primi 20 minuti, restando in partita, ma poi ci siamo arresi troppo facilmente al ritmo imposto dai pesaresi. Nella seconda partita con la Virtus, onestamente potevamo fare poco contro lo strapotere fisico e tecnico dei bolognesi, ma a mio parere solo a sprazzi abbiamo reso al massimo delle nostre potenzialità e in quei pochi momenti siamo riusciti anche a mettere in difficoltà i nostri avversari.

Contro Trieste invece, abbiamo comandato la partita per 25 minuti, riuscendo ad imporre il nostro ritmo e la nostra difesa, ma nell’ultima parte abbiamo pagato l’inesperienza e la non abitudine a partite di questo tipo, iniziando a subire le iniziative dei friulani e mancando di lucidità in attacco.

E’ stato un torneo sicuramente in crescendo, in cui sono emersi tutti i nostri limiti, e ciò ci sarà di grande utilità per il futuro. Al ritorno da Bologna i ragazzi hanno ripreso gli allenamenti, con un’altra mentalità, consapevoli sia dei propri mezzi che dei propri limiti e con molta voglia di migliorarsi, ed era proprio questo l’obiettivo della nostra partecipazione al torneo. Quindi posso dire che il bilancio può essere positivo.

 

Uno step giovanile importante per una società che vuole crescere e ritornare ad essere grande anche a livello giovanile. Credi che ci possano essere le basi per lavorare bene con i gruppi del “futuro” ?

 

R:Sto imparando a conoscere la realtà reggina giorno dopo giorno, e da quello che vedo le basi ci sono. Di certo non manca l’entusiasmo e la voglia di fare, la Viola si sta dotando di una organizzazione e di una struttura adeguata, cercando di mettere a posto tutto ciò che serve per tornare ad essere grande. Il settore giovanile richiede molto più tempo di una prima squadra e bisogna lavorare bene per anni, per ottenere risultati importanti, noi siamo solo all’inizio e stiamo ponendo le basi per fare qualcosa di importante, tra qualche mese tracceremo un primo bilancio e stabiliremo di cosa abbiamo bisogno per continuare a crescere bene.

 

Conoscevi molto bene il Torneo. Come sta il basket italiano giovanile?

 

R:Ho partecipato alle ultime 4 edizioni del torneo e vissuto qualcuna delle precedenti come spettatore, ed ho trovato ogni anno spunti di riflessione diversi. Quest’anno ad esempio tra tutti i giocatori visti al torneo, quello con le migliori prospettive è sicuramente Adam PECHACEK classe ’95 proveniente dalla Repubblica Ceka, reclutato dalla Virtus Bologna. Questo è un indice di come il basket italiano, ed i suoi tecnici, siano apprezzati in Europa, ci sono infatti diverse realtà ad esempio Bologna, Reggio Emilia, Rimini, Biella, che riescono a reclutare talenti “stranieri”. Ciò però evidenzia anche l’esigenza di queste società di andare a cercare all’estero ragazzi su cui investire e fare dei progetti, in quanto gli italiani sono sempre meno. A mio modesto parere il basket italiano giovanile non vive un buon momento ed ha bisogno di un rinnovamento forte e deciso che deve necessariamente partire dalla base del movimento.

Intervista di Giovanni Mafrici per Reggioacanestro.com

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