CSISlider

LA BELLA STORIA DI FILIPPO LATELLA:E’ LUI MR. FILM FESTIVAL

La Vittoria Più Bella: Non un Semplicemente Titolo, ma una Seconda Nascita, applausi per un levriero bellissimo, Filippo Latella
 
Il riflettore si spegne. Non su un palco, ma sulla strada. Il rombo di un motore che si trasforma in metallo contorto, il frantumarsi di un vetro, il silenzio agghiacciante che segue. Per molti, sarebbe stato il finale. Il punto in cui la storia si interrompe e il protagonista diventa un personaggio secondario nella sua vita.
 
Ma per Filippo Latella, quello è stato solo l’inizio. L’inizio della sua storia più coraggiosa.
 
Davanti a lui, due copioni. Il primo, facile, già scritto dalla pietà: il ruolo del sofferente. Filippo lo straccia senza fare la vittima. Punto. Prende in mano il secondo, un foglio spaventosamente vuoto, e inizia a scrivere. Non con le parole, ma con i pesi in palestra, con la fisioterapia, con la stessa determinazione che metteva nel segnare un canestro. Lavora. Si rialza. Letteralmente.
 
Il suo palcoscenico non è di marmo, ma di legno lucido. Le sue luci sono quelle dei riflettori delle palestre. Il suo pubblico, i compagni che lo hanno accolto come un fratello, da una famiglia all’altra: dalla grinta della Kleos Lazzaro al cuore della Basket Pellaro. Qui, Filippo non recita. Vive. Ogni respiro, ogni suola che stride in difesa, ogni sguardo verso il canestro è un atto di pura gioia riconquistata. E in quell’arena, con un coraggio che va oltre quello atletico, ha vinto. Ha conquistato il titolo di Campione Regionale Mr. Film Festival. Un titolo che parla di estetica, sì, ma che è soprattutto la prova definitiva di un’armonia ritrovata. È l’Oscar per la miglior performance di vita.
 
E ora? Ora non vediamo l’ora. Perché conosciamo il finale della scena. Conosciamo i suoi amati canarini, i canestri che per lui non sono un traguardo, ma un trampolino. Ora aspettiamo di vederlo volteggiare. Di rivedere quella grazia(forse un pò legnosa) sospesa sopra i rettangoli di Calabria, quella che solo chi ha toccato il fondo e si è spinto con le proprie forze verso l’alto può realmente possedere. Un volo che sarà più maestoso di prima, perché carico di un significato nuovo: la consapevolezza di essere sopravvissuto.
 
È lui, Filippo Latella, il più bello. Non per la statuetta che brilla sotto i riflettori, ma per la luce che ha acceso nel buio. Per aver scritto la sua storia d’azione quando tutti si aspettavano un dramma. Per essere l’orgoglio non di una, ma di qualsiasi squadra che abbia il privilegio di averlo in campo. Perché il suo vero titolo non è “Mr. Film Festival”.
 
È Campione della Vita. E questa, è la sua sceneggiatura perfetta
Show Buttons
Hide Buttons