Serie C

QUI VAL GALLICO,PARLA GAETANO ROMEO

di Carlo Vetere – Parla la pedina rivelazione dei bianco-celesti di Gaetano Gebbia.

Partiamo dalla fine, o meglio dalla finale: siete riusciti a battere una VIS fino ad allora imbattuta in campionato e nei playoff, li avete portati a gara 3 tenendo il risultato in bilico per 39 minuti ma alla fine è mancato il guizzo vincente.

“Innanzitutto vorrei dire che questa serie di finale è stata molto entusiasmante, ricca di belle giocate e di grande intensità. Nella prima gara non siamo stati bravi a gestire le nostre energie mentali, subendo una sconfitta che da lì in poi ha giocato un ruolo importante per tutto il resto della serie, dimostrando che queste partite devono essere giocate con una continua attenzione e concentrazione. Come detto prima, la sconfitta in gara 1 è stata dolorosa ma importante perchè ci ha dato quella carica in più che ci ha permesso di vincere gara 2, giocando con la grinta e l’intensità giusta. Gara 3 è stata invece una partita molto combattuta. Ero un pò emozionato ma concentrato e deciso. Ovviamente quando arrivi a gara 3 di finale, ti accorgi che tutto il lavoro fatto durante l’anno è stato in parte ripagato perciò ho pensato “perchè fatto 30 non fare 31?”. Abbiamo dato il massimo fino a quel momento, eravamo convinti e fiduciosi di quello che stavamo per andare giocarci. Siamo partiti un pò spiazzati e loro sono andati subito avanti, ma pian piano e con pazienza e voglia siamo riusciiti a rientrare in partita. Nel 3° quarto, abbiamo avuto un blackout quasi totale che ci ha portato sino a -17, e da lì in poi tutto è cambiato. Con tanta aggressività in difesa e concretezza in attacco siamo tornati nuovamente in partita sul -4. Alla fine malgrado nostro, la partita è terminata per come non volevamo terminasse, ed il motivo principale è stato secondo me il tasso di esperienza e di abitudine a giocare partite di questo tipo, che i giocatori della Vis avevano a differenza nostra”

– Sugli spalti c’è stato un pubblico mai visto ad una partita di serie C, che impressione ti ha fatto quella “marea umana” accorsa al Botteghelle?

“Hai detto benissimo: guardare sugli spalti dal campo era davvero come osservare una marea umana. L’aspetto più importante di questa finale è stato il pubblico che ci ha accompagnato lungo tutto la serie. Vedere così tanta gente che viene a sostenerti è molto bello e motivante. Perciò vorrei ringraziare tutti coloro che hanno avuto il piacere di venire a vederci e fargli i complimenti per l’atmosfera che sono riusciti a creare durante le 3 partite. Ti dico solo che ancora oggi mi fischiano le orecchie”

– In questa serie, secondo molti, c’è stata una mossa tattica importante: la tua difesa “snervante” su Antonio Fazio, regista e “testa” della VIS: coach Gebbia ci ha visto giusto?

“Non sono mai stato in grado di auto-valutarmi, grazie al coach ho avuto la possibilità di fare ciò. Ho avuto modo di conoscere al meglio i miei limiti cercando di lavorarci sopra, e anche i miei punti di forza cercando di sfruttarli al meglio per dare il mio contributo alla squadra. Tra questi c’è la difesa, vi assicuro: difendere su gente del calibro di Antonio non è per niente facile, c’è bisogno di grande concentrazione e lucidità e ovviamente di intensità. Ringrazio il coach per avermi dato questa opportunità, anche perchè ritengo che per migliorare in attacco bisogna anche saper difendere su persone che offensivamente parlando hanno qualcosa in più di te. Essere allenati da un allenatore che non a caso è chiamato “Il Maestro” non è da tutti, perciò ho cercato di sfruttare al meglio questa occasione allenandomi sempre al massimo e con grande disponibilità e spirito di sacrificio”

– Sei tornato da un lungo infortunio al polso ed hai dato una marcia in più sia al Val Gallico che al Basket Incontro ma adesso il campionato è finito come trascorrerai questi lunghi mesi estivi?

“Il mio unico rammarico è stato quello di non aver potuto dare il mio contributo fino in fondo, perchè come hai ricordato, subito dopo la fine della preparazione ho dovuto subire un piccolo intervento al polso per stabilizzare un situazione che deriva da una lunga storia, nata sempre per colpa della tanto amata Pallacanestro. Parlando con molta sincerità, durante il periodo in cui avevo il gesso mi ero rotto un pò le scatole perciò decisi di allenarmi, per quello che potevo, anche con una mano per cercare di ritornare più pronto possibile. Appena tolto il gesso, dovetti imbattermi in una figura dello staff che ha svolto il suo lavoro in maniera esemplare, a cui dovrei fare una statua enorme per la pazienza che ha avuto nei miei confronti e per questo lo ringrazio infinitamente.. Grazie Pippooo (Marcianò)!!!
Ovviamente fui supportato anche dal Doc (Antonio Loddo) che riceveva telefonate da me ogni giorno. Ringrazio il mitico Fabio (Falcomatà), promotore del nome AIRTANO e compagno di colazione pre-allenamento delle 5:50. Ringrazio Coach Andrea (Pellicanò) e Coach Peppe (Polimeni) per avermi dato la possibilità di confrontarmi sempre con loro su qualsiasi cosa non andasse bene. Ringrazio infine il Super Direttore (Paolo Tripodi), persona squisita, sempre disponibile e di gran cuore che assieme a Sandro Attinà, e Andrea Cimino hanno lavorato con grande dedizione per non far mancare mai niente a noi giocatori. Infine non puoi non divertirti se accanto hai dei compagni favolosi, simpatici e sopratutto #ipocriti dalla testa ai piedi, sui quali avrei da dire miliardi di cose: Pasqui, Mikky, Luca, Fofo(3×5), Brandi, Matte, Mimmo, Cla, Pippo Freeman, Eric detto Mirko, Buka, Sergio P, Gerry.. Grazie di tutto.
Anche questo fantastico campionato è finito, il mio pensiero principale è adesso quello di darmi qualche materia all’università (qualche, ma non troppe, mi raccomando ndr) e ovviamente di lavorare sodo in palestra sin da subito per provare a migliorare ricominciando dalle fondamenta, e poi tutti al LumaKamp”

– Grazie e alla prossima.

Di Carlo Vetere

Foto di Fabiana Amodeo e Fortunato Serranò.

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